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Ogni anno 2 milioni di italiani perdono i sensi, ma raramente preoccupa

Cardiologia Redazione DottNet | 06/02/2025 16:01

Il 32% degli ospedali in Italia non ha al suo interno un centro dedicato. Lo rivela un'indagine realizzata dal Gruppo Italiano Multidisciplinare Sincope

Ogni anno 2 milioni di italiani perdono i sensi a causa di una sincope, il termine medico con cui viene definito il comune svenimento. Il più delle volte si tratta di una condizione benigna e senza nessuna conseguenza; in rari casi, però, l'episodio può essere dovuto a problemi cardiaci. Per riconoscere correttamente i casi preoccupanti e allo stesso tempo evitare a tutti gli altri una sfilza di esami inutili è necessaria un'attenta valutazione di ciascun paziente, tuttavia il 32% degli ospedali in Italia non ha al suo interno un centro dedicato.

È quanto emerge da un'indagine realizzata dal Gruppo Italiano Multidisciplinare Sincope presentata durante il congresso della società scientifica in corso a Milano. "La sincope è un fenomeno molto comune. È una perdita di coscienza temporanea dovuta a una riduzione dell'afflusso di sangue al cervello, da cui di solito ci si riprende in maniera completa e spontanea", spiega Andrea Ungar (nella foto), presidente del Gruppo Italiano Multidisciplinare Sincope e ordinario di Geriatria all'Università di Firenze.
"Nella maggior parte dei casi - aggiunge - non si tratta di nulla di preoccupante e lo svenimento è provocato da forti emozioni o dall'essere rimasti troppo a lungo in piedi".   Non sempre è così. "In rari casi la perdita di conoscenza può essere dovuta a un'aritmia che rallenta o accelera troppo il battito del cuore e per questo le sincopi di origine cardiaca sono le più pericolose e non sono precedute da segnali, aggiunge Ungar.   Secondo l'indagine, a oggi, in Italia, 1 ospedale su 3 non ha un centro sincope: in totale sono 48 con un drastico calo negli ultimi 5 anni (nel 2019 erano 72). "La situazione negli ultimi anni è peggiorata, con una riduzione del numero di Syncope Unit certificate" , afferma Michele Brignole, senior scientist presso l'Ospedale San Luca - Istituto Auxologico di Milano. "Il motivo è da ricercarsi nella diminuzione del personale e delle risorse del servizio sanitario nazionale degli ultimi anni, che ha costretto a ridurre il numero delle Syncope Unit", conclude.

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