Il sindacato denuncia una frattura insanabile con le altre sigle partecipanti
Lo SNAMI prende una posizione netta sulla recente evoluzione della trattativa sindacale in ambito medico. Il Comitato Centrale e il Consiglio Nazionale del sindacato, riuniti il 1° febbraio in via telematica, hanno deliberato l’uscita dall’intersindacale, denunciando una frattura insanabile con le altre sigle partecipanti.
"Non possiamo accettare – dichiara il presidente Angelo Testa – che una parte dell’intersindacale partecipi ad iniziative politiche su disegni di legge riguardanti la medicina territoriale, esprimendo apprezzamenti che non rappresentano la posizione comune.
Il sindacato lancia un allarme sulla crisi della medicina generale: "Senza soluzioni concrete, i medici andranno via: chi è vicino alla pensione lascerà la professione, mentre i giovani sceglieranno altre strade. Il risultato sarà un disastro per i cittadini", avverte il presidente dello SNAMI. Per questo, il sindacato chiede un’attenta valutazione di tutte le possibilità contrattuali, con l’obiettivo di tutelare i medici e garantire un’assistenza sanitaria territoriale di qualità. "Lo SNAMI non starà a guardare mentre la medicina generale viene smantellata, chiediamo al Ministro della Salute e alle Regioni l’immediata apertura di un tavolo di confronto" conclude Testa.
Onotri (Smi): La riforma dovrebbe tutelare i medici, non danneggiarli
Onotri: "La vittoria, in questa possibile riforma, non può essere quella dei generali senza il sostegno delle truppe altrimenti saranno ben più di quattro milioni gli italiani senza medici"
Anelli (Fnomceo): “Bene proposta legge di Forza Italia, rafforza rapporto medico-paziente e valorizza lavoro in equipe”
Il progetto elaborato da Mercer su richiesta di FIMMG per la definizione di un modello di assistenza territoriale per la realizzazione del DM77
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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