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Farmaci con metamizolo: nota Aifa con misure importanti per minimizzare gli esiti gravi del rischio di agranulocitosi

Aifa Redazione DottNet | 09/12/2024 18:36

L’Aifa rafforza le misure per ridurre al minimo le conseguenze gravi di questo effetto collaterale dell’antidolorifico

Aggiornamento di farmacovigilanza sull’antidolorifico e antipiretico metamizolo e il rischio di agranulocitosi, una condizione patologica che comporta una diminuzione improvvisa e severa dei globuli bianchi (granulociti) e può portare a infezioni gravi, anche fatali. Si tratta di un effetto collaterale noto di questi farmaci. Per minimizzare effetti gravi di agranulocitosi, in accordo con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) è stata inviata una lettera ai medici sulla necessità di informare e sensibilizzare i pazienti che assumono metamizolo e intercettare precocemente i sintomi di agranulocitosi, che in questo periodo possono confondersi con quelli dell’influenza e passare inosservati. A luglio l’Ema ha avviato una revisione dei medicinali a base di metamizolo, intanto – come raccomandato dal Comitato sicurezza dell’Agenzia europea - l’Aifa rafforza le misure per ridurre al minimo le conseguenze gravi di questo effetto collaterale dell’antidolorifico.



Secondo quanto indicato dalla nota, i pazienti trattati con medicinali contenenti metamizolo devono essere informati riguardo: sintomi precoci suggestivi di agranulocitosi, tra cui febbre, brividi, mal di gola e piaghe dolorose delle mucose, in particolare nella bocca, nel naso e nella gola o nelle regioni genitali o anali; necessità di mantenere alta l’attenzione su questi sintomi, poiché possono manifestarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, anche poco dopo l’interruzione del trattamento; necessità di interrompere il trattamento e rivolgersi immediatamente al medico se sviluppano questi sintomi.
Se il metamizolo viene assunto per la febbre, alcuni sintomi di una agranulocitosi emergente possono passare inosservati. Inoltre, i sintomi possono essere mascherati nei pazienti in trattamento con una terapia antibiotica. Se si sospetta agranulocitosi, deve essere eseguito immediatamente un emocromo completo (inclusa la formula leucocitaria) e il trattamento deve essere interrotto in attesa dei risultati. Se l’agranulocitosi viene confermata, il trattamento non deve essere reintrodotto. Il monitoraggio di routine dell'emocromo nei pazienti trattati con medicinali contenenti metamizolo non è raccomandato. Il metamizolo è controindicato nei pazienti con un’anamnesi di agranulocitosi indotta da metamizolo (o da altri pirazoloni o pirazolidine), con compromissione della funzionalità del midollo osseo o con malattie del sistema emopoietico.

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