Dal1° gennaio 2025, ai sensi dell’articolo 33 del decreto, partirà una sperimentazione che durerà un anno, in 9 province italiane. Dal 2026 interesserà tutto il Paese
"SNAMI esprime profonda preoccupazione per le gravi ricadute del Decreto Legislativo 62/2024, che entrerà in vigore in via sperimentale dal 1° gennaio 2025. Il provvedimento introduce l’obbligo per i medici di medicina generale di frequentare un corso di formazione specifico per continuare a certificare atti fondamentali, come quelli legati al riconoscimento delle invalidità civili e ad altre pratiche essenziali. Per Angelo Testa, Presidente nazionale SNAMI, "Questo decreto rischia di compromettere l’intero sistema di certificazione delle invalidità, creando un vuoto operativo che penalizzerà in primis i cittadini, soprattutto quelli più fragili. Con l’introduzione di questo nuovo obbligo, si ridurrà drasticamente il numero di medici abilitati, lasciando molti pazienti senza risposte e allungando ulteriormente i tempi di attesa. Si tratta di una scelta che non tiene conto delle conseguenze pratiche per la popolazione e delle difficoltà che i medici di famiglia già affrontano ogni giorno." A fare eco alle preoccupazioni di Testa è Matteo Picerna, Vice Segretario nazionale e Presidente SNAMI Trieste: "Il rischio reale è quello di un blocco delle procedure di certificazione. Già oggi i medici di famiglia sono gravati da un carico burocratico insostenibile, e aggiungere un ulteriore adempimento formativo non farà che peggiorare la situazione. I cittadini potrebbero trovarsi impossibilitati ad accedere ai benefici legati al riconoscimento delle invalidità, con conseguenze gravissime per chi dipende da queste certificazioni per ottenere supporto sociale e sanitario. Questa norma è, di fatto, una penalizzazione per i pazienti e un ostacolo al loro diritto alla salute.
Ma vediamo in che cosa consiste il provvedimento. Con il messaggio n. 4014 del 28 novembre 2024, l’INPS (clicca qui per scaricare il documento completo), in seguito alla riforma della disabilità, ha presentato il nuovo certificato medico introduttivo, fondamentale per avviare il procedimento valutativo di base, fornendo, contestualmente, le prime istruzioni operative. Il 1 gennaio2025, dunque. inizierà l’attuazione della riforma della disabilità con la sperimentazione, in 9 province italiane, del nuovo sistema per il riconoscimento della disabilità, così come previsto dal decreto legislativo n. 62 del 2024 che semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile e introduce il “Progetto di vita”. Le novità entreranno poi in vigore per tutta Italia dal 1 gennaio 2026. Il decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, recante “Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l'elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato”, è il decreto più importante della riforma, appunto perché riforma i criteri e le modalità di accertamento della condizione di disabilità, prevedendo una "Valutazione di Base" affidata all'INPS.
Dal1° gennaio 2025, ai sensi dell’articolo 33 del medesimo decreto, partirà quindi una sperimentazione che durerà un anno, in 9 province italiane (individuate dal decreto-legge n. 71/2024), nelle quali verranno applicate le novità che poi saranno estese a tutto il territorio nazionale. Le città nelle quali dal 1 gennaio2025 cambiano le procedure per il riconoscimento di disabilità sono: Brescia, Trieste, Forlì-Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari. Una delle novità della riforma prevede che tutto l’iter per il procedimento valutativo di base parta dall’invio telematico all’INPS del nuovo “certificato medico introduttivo”, il quale rappresenterà l’unica procedura per la presentazione dell'istanza, volta all'accertamento della disabilità che non dovrà essere più completata con l’invio della “domanda amministrativa” da parte del cittadino o degli Enti preposti e abilitati (cfr. l’art. 8 del decreto legislativo n. 62/2024).
Dal momento che la sperimentazione nelle 9 province inizierà il 1 gennaio del prossimo anno, l’INPS segnala quindi che il certificato introduttivo redatto dal medico certificatore secondo le attuali modalità è utilizzabile, nelle province di Brescia, Trieste, Forlì-Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari, solo fino al 31 dicembre 2024. Mentre, dal 1° gennaio 2025, nelle suddette 9 province, l’avvio del procedimento per l’accertamento della condizione di disabilità dovrà avvenire unicamente tramite il nuovo “certificato medico introduttivo”. Pertanto, per i cittadini residenti nelle province di Brescia, Trieste, Forlì-Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari che vogliano presentare istanza per il riconoscimento della condizione di disabilità, è necessario presentare la “vecchia” domanda amministrativa all’INPS entro il 31 dicembre 2024, insieme ai certificati introduttivi redatti fino al 31 dicembre 2024
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