Non conoscete Grok? È il nuovo modello di AI di Elon Musk che ha specifiche applicazioni nella salute e che apre enormi opportunità alle comunità che ne potranno fare uso.
Ma dietro questa facciata di innovazione potrebbe nascondersi una realtà inquietante, vediamo il perché. Musk ha recentemente attivato in soli 122 giorni Colossus, un supercomputer che, secondo le sue dichiarazioni, è il più potente al mondo, dotato di 100.000 GPU Nvidia H100.
Una potenza straordinaria al servizio dell’AI
Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha definito l'installazione di Colossus come un "risultato sovrumano"(erano stati previsti 4 anni per la creazione dell’impianto). Ogni GPU costa circa 40.000 dollari, portando l'investimento totale per Colossus a una cifra che oscilla tra i 3 e i 4 miliardi di dollari, il sistema consuma fino a 150 megawatt di potenza elettrica, equivalente all'energia annuale necessaria per circa 120.000 famiglie americane (notoriamente energivore). I costi operativi sono superiori a 100 milioni di euro l’anno e il consumo d'acqua per il raffreddamento dei server è spaventoso.
L'AI ha bisogno di enormi potenze di calcolo, ma solo potenti organizzazioni possono permetterselo. Colossus è ritenuto essere tra i primi 5 supercalcolatori al mondo, ma secondo Musk, il sistema potrebbe raggiungere prestazioni teoriche di oltre 396 exaFLOPS per operazioni AI, ovvero 1.000 volte superiori al più grande supercomputer al mondo. Questo farebbe fare a Grok un salto di tre ordini di grandezza nella sua capacità elaborativa rispetto agli altri AI attualmente a disposizione.
Perché Grok può essere diverso dalle altre piattaforme di AI?
Musk è un imprenditore efficace, in grado di risolvere sfide ingegneristiche ai limiti dell’impossibile. Con Starlink ha inviato nello spazio migliaia di satelliti che ora sono indispensabili nella comunicazione su teatri di guerra. Ha creato SpaceX che ha lanciato i più grandi vettori nello spazio a costi estremamente competitivi ed oggi è l’ascensore dello spazio della Nasa. Ha sviluppato Neuralink un modello di “connessione” di device con il nostro sistema nervoso. Ha dato completa libertà di comunicazione su X, eliminando ogni barriera di filtro dei contenuti e adoperando questo social per il proprio supporto all’ elezione presidenziale americana. Ha fatto diverse dichiarazioni che lasciano perplessi sulla concreta applicazione di possibili limiti alle tecnologie. E infine, in un recente passato, ha fatto dichiarazioni nette sul pericolo che l’AI può portare al mondo.
Grok, anche noto come xAI, non è solo un modello linguistico come le altre piattaforme AI: le sue applicazioni nel settore sanitario sono già significative. Musk promette che Grok può analizzare dati medici con una velocità e precisione senza precedenti, partendo dai nostri dati sanitari. Forbes sottolinea: “Once mature enough, xAI has significant potential to disrupt this game in a similar manner and provide its own version of these services.”
Oggi Musk irrompe nel mercato dell’AI con uno specifico interesse sulle applicazioni sanitarie, raccogliendo dati sulla salute dei cittadini e dei pazienti per addestrare Grok. Questo, come tutti i sistemi di AI, ha bisogno di enormi moli di informazioni per poter fare le elaborazioni dei risultati. La richiesta di Musk agli utenti di condividere i propri dati sanitari per addestrare l'intelligenza artificiale è audace, ma anche profondamente inquietante. Grok potrebbe rivelarsi un vero e proprio "Grande Fratello" della salute mascherato da assistente virtuale.
La maggior parte delle piattaforme, ad oggi, si è profondamente interrogata ed ha posto limiti interni riguardo alle risposte su tematiche molto sensibili, tra cui proprio la salute. Grok, secondo le stesse dichiarazioni del magnate americano, non sembra averle affatto.
Open Source di Grok: ulteriore rischio o opportunità?
Musk ha annunciato che Grok sarà reso open source, ma questo non è necessariamente un passo avanti. Se da un lato potrebbe, infatti, facilitare la collaborazione tra sviluppatori e ricercatori nel settore sanitario, dall'altro espone i dati sensibili a usi impropri e non autorizzati. Abbiamo visto come le banche dati (economiche, finanziarie, istituzionali) siano un campo di altissima sensibilità e siano all’attenzione di malintenzionati. Questo approccio potrebbe accelerare i progressi nell'uso dell'AI in medicina, ma può anche trasformarsi in un'arma a doppio taglio in termini di sicurezza e riservatezza dei dati.
La possibilità che Grok fornisca diagnosi errate è un altro aspetto preoccupante. Chiunque utilizzi l’AI sa che queste piattaforme rispondo con errori, “allucinazioni” e con soluzioni non indagabili. Per i problemi di fisica fanno “errori di distrazione”, sulle bibliografie hanno “allucinazioni”e sulle risposte a problemi complessi producono risultati non indagabili.
Se Grok fornisce una diagnosi errata basata su dati inviati dagli utenti, chi sarà responsabile? Non esiste un ente regolatore chiaro a cui rivolgersi in caso di errore. Gli utenti potrebbero trovarsi a dover affrontare conseguenze gravi senza alcuna possibilità di ricorso legale.
La mancanza di chiarezza ad oggi riguardo all'uso dei dati personali da parte di Grok è allarmante. Gli utenti saranno ignari delle implicazioni legate al consenso dei propri dati, proprio come accade oggi su X (esempio Twitter). Anche se Musk afferma che i dati saranno utilizzati per migliorare l'AI, non ci sono garanzie concrete (basate ad esempio su normative nazionali ed sovranazionali) su come verranno gestiti o protetti. Questa ambiguità legale mina la fiducia degli utenti e crea il terreno per potenziali abusi.
L'iniziativa di Musk rappresenta una tendenza più ampia verso una “cultura della sorveglianza”, dove i dati personali vengono raccolti e analizzati senza il consenso informato degli individui. I nostri dati sui social e sul web sono già nelle mani delle grandi piattaforme. In un momento storico in cui la privacy è sempre più minacciata, l'approccio di Musk sembra ignorare le preoccupazioni legittime riguardo all’utilizzo dei dati di carattere sanitario.
E allora: tremiamo e vigiliamo
Grok potrebbe sembrare una meraviglia tecnologica nel campo dell'intelligenza artificiale, ma sotto la superficie si nascondono problemi gravi e complessi.
È fondamentale che gli utenti siano consapevoli dei rischi associati a queste tecnologie e che si chiedano se davvero vogliono diventare parte di un esperimento sociale mascherato da progresso tecnologico.
Salvatore Ruggiero,
CEO Merqurio
Link di approfondimento su Grok:
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