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Crollo termico, occhio a pressione, cuore e articolazioni

Sanità pubblica Redazione DottNet | 04/09/2024 15:20

Scotti: "Espone a malattie da raffreddamento, a infezioni virali e a forme batteriche. Il ventaglio dei disturbi è vario, si va dalle placche alla gola alle gastroenteriti che continuano a colpire gli italiani"

Gli sbalzi temici "fanno male alla salute perché il nostro organismo ha bisogno di tempo per adattarsi alle condizioni climatiche. Se fino a ieri avevamo un caldo torrido e la pressione arteriosa più bassa, il crollo delle temperature, in alcuni casi anche di 10 gradi, comporta una vasocostrizione e la pressione arteriosa aumenta. Quindi, tutti i soggetti cardiopatici e ipertesi che in estate avevano ridotto i farmaci per l'ipertensione devono rivedere la terapia con il proprio medico e tornare ai dosaggi pre-estivi". Così all'Adnkronos Salute Giorgio Sesti, presidente Simi, Società italiana di medicina interna. Ovviamente "gli alti e bassi termici che stanno caratterizzando queste ultime giornate estive sono alla base di tutti i fenomeni da raffreddamento - spiega Sesti - con un aumento del rischio di infezioni delle vie aeree superiori.

A farne le spese i soggetti con patologie respiratorie e cardiopatici".

Da non sottovalutare "le persone con problemi osteo-articolari perché con le basse temperature dolori, disturbi e infiammazioni all'apparato muscolo-scheletrico peggiorano", sottolinea lo specialista. Quindi per prima cosa "devono abbigliarsi in modo congruo e fare ginnastica". Una raccomandazione che vale per tutti, "anche per chi fa sport all'aria aperta: indossare sempre indumenti adeguati per il periodo", conclude.

 "Il crollo termico espone a malattie da raffreddamento, a infezioni virali e a forme batteriche. Il ventaglio dei disturbi è vario, si va dalle placche alla gola alle gastroenteriti che continuano a colpire gli italiani, già messi a dura prova durante l'intera estate dal virus gastrointestinale, quest'anno particolarmente impattante per la durata, in alcuni casi anche 2 settimane. Questo accade nelle zone del Nord dove si è registrato un brusco calo delle temperature". Spiega ilvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). Ma "non va meglio al Sud dove il caldo umido aumenta la percezione del calore - spiega Scotti - Di conseguenza utilizziamo maggiormente i condizionatori d'aria in casa e in ufficio. E anche in questo caso si può andare incontro a malattie da raffreddamento".

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