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La forza d'animo e la capacità di adattamento allungano la vita

Psichiatria Redazione DottNet | 04/09/2024 15:06

Uno studio su BMJ Mental Health mostra che la capacità di affrontare e adattarsi alle circostanze e agli eventi difficili della vita in età avanzata porta a un rischio di morte inferiore

 Avere una mente capace di adattarsi anche a situazioni difficili e reagire potrebbe favorire la longevità, infatti uno studio su BMJ Mental Health mostra che la capacità di affrontare e adattarsi alle circostanze e agli eventi difficili della vita in età avanzata porta a un rischio di morte inferiore (anche dimezzato per i più resilienti), sottolineando l'importanza di strategie per rafforzare la resilienza mentale. Lo studio è stato condotto presso l'Università Sun Yat-Sen a Shenzhen, in Cina.

  In età avanzata, buone capacità di adattamento possono aiutare a compensare l'impatto negativo delle cronicità e della conseguente disabilità. I ricercatori hanno esaminato l'Health and Retirement Study (HRS) degli Stati Uniti, uno studio rappresentativo a lungo termine sugli adulti statunitensi di almeno 50 anni. I partecipanti vengono monitorati ogni 2 anni.

Gli esperti hanno analizzato dati relativi a un totale di 10.569 partecipanti di età media 66 anni. Durante un periodo di monitoraggio medio di 12 anni, 3.489 persone sono morte. II ricercatori hanno visto che chi mostrava più resilienza mentale (valutata utilizzando una scala da 0-12 che comprende qualità come perseveranza, calma, autosufficienza e la consapevolezza che alcune esperienze devono essere affrontate da soli) aveva un minor rischio di morte per qualsiasi causa: più alto era il punteggio di resilienza, minore era il rischio di morte.  Le chance di sopravvivenza a 10 anni erano del 61% per gli individui con resilienza inferiore, salendo al 72% e 79% per i gruppi di resilienza intermedia, e all'84% per coloro con la maggiore resilienza mentale. Quindi i più resilienti avevano il 53% di probabilità in meno di morire nei successivi 10 anni rispetto a quelli che lo sono meno. "I risultati sottolineano l'efficacia potenziale degli interventi mirati a promuovere la resilienza psicologica per mitigare i rischi di mortalità", concludono gli autori.

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