Studio, quello per figli genera attivazione neurale più intensa
Dall'amore romantico all'affetto per il proprio amico a quattro zampe: sono sei le forme d'amore mappate per la prima volta nel cervello in uno studio pubblicato sulla rivista Cerebral Cortex e coordinato da esperti della Aalto University. Lo studio fornisce un quadro più completo dell'attività cerebrale associata ai diversi tipi di amore, afferma il coordinatore Pärttyli Rinne, l'amore per il partner, gli amici, gli sconosciuti, gli animali domestici e la natura. È emerso che l'amore per i propri figli genera l'attività cerebrale più intensa, seguito dall'amore romantico.
Gli esperti hanno esaminato con la risonanza magnetica funzionale il livello di attivazione cerebrale in risposta a diverse tipologie di sentimento amoroso che i partecipanti dovevano immaginare ascoltando frasi come "il gatto si accoccola accanto a te e fa le fusa assonnato". Le reazioni affettive scaturiscono dai gangli della base, nella linea mediana della fronte, dal precuneo e dalla giunzione temporo-parietale ai lati della parte posteriore della testa.
"Nell'amore genitoriale, si osserva un'attivazione profonda nel sistema di gratificazione del cervello nell'area dello striato, e questo non è stato osservato per nessun altro tipo di amore", spiega Rinne.L'amore compassionevole per gli sconosciuti risulta il meno gratificante e causa un livello inferiore di attivazione cerebrale rispetto all'amore nelle relazioni strette. L'amore per la natura attiva il sistema di gratificazione e le aree visive del cervello, ma non le aree del 'cervello sociale'. Le aree cerebrali associate all'amore tra le persone si sono rivelate molto simili, con differenze principalmente nell'intensità dell'attivazione. Tutti i tipi di amore interpersonale hanno attivato aree del cervello associate alla cognizione sociale, in contrasto con l'amore per gli animali domestici o la natura. È emerso anche che dall'attività cerebrale si può riconoscere chi possiede un animale domestico: l'amore per questi animali, infatti, accende più intensamente le aree cerebrali di chi li possiede.
A.L.I.Ce. Italia Odv e LICE insieme per approfondire questa relazione complessa e ancora poco conosciuta
Nelle forme ad alto rischio il 30% dei bambini che ne è colpito sviluppa la ricomparsa della malattia entro i primi due anni dalla fine del trattamento
Avogaro. "Il diabete di tipo 2 incrementa fino al 100% il rischio di Alzheimer e fino al 150% quello di demenza vascolare"
Trama: "Progetto biennale si completerà entro il 31 dicembre 2025"
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Tra le novità il richiamo all'offerta gratuita dell'anti meningococco B in età adolescenziale e la necessità di una anagrafe vaccinale nazionale da estendere anche a popolazione adulta e anziana
Di Silverio: “Finalmente gli specializzandi di area sanitaria che frequentano le scuole di specializzazione con il medesimo ordinamento didattico di quelle mediche ed equivalenti oneri, si vedono riconosciuto un trattamento economico”
Solo 1 paese su 3 dei 53 Stati membri della Regione ha implementato un piano d'azione sulla sicurezza e sulla qualità della cura
I dati raccolti rivelano un forte interesse per la medicina del territorio, accompagnato da bisogni formativi specifici e diverse visioni sul futuro professionale
Commenti