Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia
Tra ansia, depressione e isolamento, il disagio giovanile è una realtà che non sempre viene percepita dai familiari e che si combatte con l'ascolto. Disturbi in parte ereditati dalla pandemia come rivela il Rapporto "Generazione Post Pandemia: bisogni e aspettative dei giovani italiani nel post Covid 19", elaborato da Censis, Consiglio Nazionale dei Giovani e Agenzia Nazionale dei Giovani. Il 49,4% degli italiani tra i 18 e i 25 anni ha infatti affermato di avere sofferto di ansia e depressione a causa dell'emergenza sanitaria. Per la stessa ragione, il 62,1% ha cambiato la propria visione del futuro. Proprio per raccogliere dati indicativi dei disagi che vivono quotidianamente, Lundbeck Italia e Your Business Partner hanno realizzato il progetto scuole "Mi vedete?".
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Elezioni nuovo direttivo SINPIA al Congresso: la professoressa Elisa Fazzi si conferma in carica alla Presidenza per il prossimo triennio 2024-2027
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
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Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
Questo scorrimento rappresenta una nuova opportunità per coloro che non sono stati assegnati alla loro prima scelta nel primo turno
In Italia le patologie che coinvolgono il sistema cardiocircolatorio causano oltre 220.000 decessi ogni anno, cioè 25 ogni ora, e le malattie cardiovascolari costituiscono ancora la prima causa di morte nell’adulto
Minelli: "Oltre ai veri e propri virus influenzali altri agenti infettivi sono infatti in grado di provocare infezioni respiratorie che richiamano quelli della più classica delle sindromi invernali"
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