Nonostante l’ipotiroidismo non sia una condizione complessa da identificare essa è caratterizzata da sintomi aspecifici che spesso possono ritardare la diagnosi. Tale difficoltà, tuttavia può divenire un vero e proprio problema nel caso dell’ipotiroidismo subclinico.
L'ipotiroidismo (o mixedema) è un disturbo endocrino molto comune a livello globale ed è ampiamente diffuso in tutte le fasce d’età.[1] Si tratta di una patologia non trasmissibile i cui rischi e conseguenze sono prevenibili se diagnosticata con tempestività.[1] Le attuali linee guida per il trattamento della patologia indicano l’utilizzo della levotiroxina (LT4), molecola disponibile fin dagli anni '30 ma che inizialmente, nonostante gli evidenti vantaggi, non aveva riscosso un ampio consenso probabilmente a causa del suo alto costo iniziale.[1] Nei casi tipici di ipotiroidismo manifesto, la diagnosi non è particolarmente difficile, e si basa sull’esame obiettivo da parte del medico seguito da un esame quantitativo dei livelli di ormone tireostimolante (TSH) e dei livelli di triiodiotironina (FT3) e tiroxina (FT4) nel sangue.[1] Tuttavia, i sintomi più comuni dell’ipotiroidismo non sono specifici e comprendono una serie di manifestazioni cliniche come affaticamento, letargia, intolleranza al freddo, aumento di peso, stitichezza e pelle secca, con un'ampia variazione intra-individuale a seconda dell'età, del sesso e di altri fattori per cui a volte può non essere immediata la relazione tra i sintomi e la diagnosi della patologia, determinando un ritardo nell’inizio del trattamento.[2] La mancanza di un trattamento precoce nell’ipotiroidismo può portare a gravi danni permanenti e ad un rischio più elevato di diverse malattie secondarie come l’aumento del carico di malattie cardiovascolari, obesità, ipertensione, scarsa capacità fisica e scarsa qualità della vita.[1] La difficoltà nel mettere in relazione la sintomatologia con la diagnosi della patologia diviene ancora più evidente nei casi di ipotiroidismo subclinico (SHypo).[2] Circa il 12% della popolazione adulta, infatti, soffre di una condizione precoce di deficit dell’ormone tiroideo in cui i segni e sintomi della patologia non sono ancora manifesti ed i livelli di tiroxina libera sono al limite del loro intervallo di riferimento normale con un conseguente aumento dell’ormone tireotropo (TSH) sierico, che invece risulta già al di fuori del suo intervallo di riferimento.[2,3] Tale condizione può essere del tutto asintomatica o con sintomi e manifestazioni cliniche più lievi e/o differenti rispetto alle manifestazioni cliniche dell’ipotiroidismo manifesto; alcuni studi hanno mostrato un aumento dei tassi di sintomi depressivi, una ridotta funzione cognitiva e ridotte capacità mnemoniche nei pazienti affetti da ipotiroidismo subclinico.
La diagnosi e il monitoraggio dell'ipotiroidismo primario subclinico dunque in specifici gruppi di pazienti può determinare grandi difficoltà poiché tali gruppi non sono direttamente paragonabili a coorti di pazienti sani e le misurazioni di laboratorio possono presentarsi in modo molto diverso.[2]
Bibliografia:
L'assorbimento di una specifica soluzione orale di levotiroxina sodica non è stato influenzato dal consumo di caffè 5 minuti dopo la dose
L'assorbimento di una specifica soluzione orale di levotiroxina sodica non è stato influenzato dal consumo di caffè 5 minuti dopo la dose
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