Silvestro Scotti (Fimmg) dopo l’incontro con Papa Francesco: Importante riconoscimento della centralità del nostro ruolo
«Un momento di grande emozione e di intima condivisione, un riconoscimento diretto e commosso di Papa Francesco del nostro ruolo che ci dà forza nel portare avanti quel giuramento prestato in gioventù e riconfermato nella scelta di essere il medico delle persone, delle famiglie, delle nostre comunità ovvero di prossimità, che ci anima al di là delle difficoltà quotidiane». Queste le parole con le quali il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, commenta l’udienza privata concessa da Papa Francesco questa mattina, iniziativa fortemente sostenuta dal Presidente FNOMCeO, Filippo Anelli. Un incontro che, idealmente, si lega al sentimento di fiducia espresso già dai cittadini in occasione della Giornata Mondiale del Medico di Famiglia (celebrata lo scorso 19 maggio) e testimoniata dal sondaggio Ipsos, per il quale il 70% degli italiani ha riferito un gradimento elevato per il proprio medico di famiglia (rispetto al 45% di gradimento rivolto al servizio sanitario nazionale) e il 77% ritiene il medico di famiglia il principale punto di riferimento per la sua salute.
“Un fronte unico che si allarga sempre più e che merita risposte immediate e concrete, locali e nazionali”
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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