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Gelli: così cambia la responsabilità professionale con la Legge 24 e i nuovi decreti attuativi

Professione Redazione DottNet | 14/05/2024 09:36

Intervista in esclusiva con Federico Gelli, firmatario con Amedeo Bianco, della norma su sicurezza, cure e responsabilità medica

La Legge 24, la Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale dei medici, contiene "Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonche’ in materia di responsabilita’ professionale degli esercenti le professioni sanitarie”. Nel caos normativo si tratta di una pietra miliare che ancora oggi raccoglie consensi ma che, a distanza di 7 anni dalla sua approvazione, ha visto pubblicati solo alcuni decreti attuattivi, l'ultimo il primo marzo scorso, ovvero il regolamento in tema di obbligo assicurativo delle strutture sanitarie e professionisti sanitari.

Ne parliamo con Federico Gelli, uno dei due firmatari della norma (clicca qui per la video intervista),

  • Gelli, dopo sette anni, è stato pubblicato il decreto attuativo in tema di assicurazioni e sulla copertura dei rischi, ma perché tanto tempo? 

Effettivamente questo ritardo è abbastanza inspiegabile. 7 anni, quando nel testo della legge erano previsti 180 giorni. È evidente che si sta parlando di una parte molto delicata, molto sensibile della legge 24 che coinvolge molti interessi e molti attori, a partire dalle strutture sanitarie private, strutture pubbliche e del mondo assicurativo. Insomma, mettere d'accordo tutti è stata un'impresa particolarmente ardua.  Il testo finale ha qualche elemento di fragilità e debolezza, però, alla fine definisce quelli che sono gli aspetti importanti e mancanti del testo normativo per dare pienezza alla legge 24. Alla fine, è un risultato importante e positivo, anche se con un ritardo così significativo.

  • Cosa introduce, in concreto, l'ultimo decreto attuativo approvato? 

La legge diventa pienamente operativa anche sulla parte assicurativa.  Voglio ricordare molto brevemente che il testo normativo è una Legge Quadro che si occupa di sicurezza, delle cure e di responsabilità professionale degli esercenti della professione sanitaria, ha una parte iniziale preventiva che regolamenta e discipline la responsabilità dal punto di vista civilistico, una sulla responsabilità penale e quest'ultima appena approvata sul mondo assicurativo.

  • Nel dettaglio, qual è la disciplina del nuovo decreto?

Il decreto è un regolamento della Legge e interviene su diverse parti. Innanzitutto, dà piena attuazione alla Disposizione prevista dalla norma dell'obbligatorietà della copertura assicurativa, sia per le strutture sanitarie che per i professionisti nel caso di colpa grave dell'azione di rivalsa. I decreti stabiliscono i massimali delle polizze assicurative; la ultrattività e la retroattività della copertura assicurativa; la definizione degli aspetti più rilevanti su come un soggetto nel momento in cui va a fare una scelta importante, come quella della autorizzazione del rischio, che è stata adottata, anche per motivi di risparmio economico da molte aziende, deve dotarsi di una serie di fattori importanti, come un fondo riserve, un fondo rischi, competenze professionisti dedicati a questa attività. Insomma, deve strutturarsi come se fosse una vera e propria assicurazione.  Questo regolamento introduce e disciplina anche una parte importante della forma agevolata della richiesta risarcitoria del danno da parte del cittadino e c'è l'azione diretta sulla compagnia di assicurazione, modello RC auto; quindi, un cittadino che ha subito un danno può agire direttamente sulla compagnia di assicurazione della struttura sanitaria. Un capitolo che rende più agevole la norma e anche più spedita la possibilità di un risarcimento.

  • Questa norma potrebbe calmierare i prezzi del RC professionale?

Secondo me sì. Allora intanto faccio presente che già la norma stabilisce con chiarezza, e il regolamento lo ribadisce, che le strutture sanitarie pubbliche e private devono garantire la copertura assicurativa primo rischio per i propri dipendenti. Quindi, quegli operatori sanitari, quegli esercenti della professione sanitaria che hanno stipulato contratti assicurativi, anche molto onerosi nei confronti di numerose compagnie, hanno commesso un errore, potremmo dire, perché l'unica copertura assicurativa che devono e sono obbligati a contrarre quella per la colpa grave dell'azione di rivalsa che è contingentata da un importo stabilito in legge che è indennità lorda annuale moltiplicato 3.  Andare a costruire polizze assicurative per una responsabilità a pieno rischio, se uno non è un libero professionista, deve essere garantita dalla copertura assicurativa della struttura.

  • Lei ha fatto un passaggio con un riferimento alla RC Auto come termine di paragone, ma, così per rimanere in tema, anche in questo caso c'è il Bonus Malus?

Questo sarà in realtà un modello che potrà essere adottato dalle singole regioni o dalle singole aziende a seconda del modello che vorranno applicare, perché la legge, per ovvi motivi, non ha reso obbligatorio quale strada intraprendere; ci saranno alcune realtà che manterranno la copertura assicurativa totale, altre realtà che, invece, introdurranno meccanismo misto, cioè metteranno una parte a franchigia e una parte a copertura assicurativa e altre ancora che rimarranno invece della formula dell'auto-assicurazione.

  • Le tariffe saranno uguali su tutto il territorio o ci sarà qualche regione un po’ più penalizzata?

 Le tariffe ovviamente variano molto anche dalla tipologia dell'azienda, della struttura, dall'attività che viene praticata, dalla specialistica che viene erogata. Quindi, non credo che ci saranno tariffe uniformi in tutto il territorio nazionale; ci aiuterebbe moltissimo se venisse emanato il decreto che stabilisce i valori per le cosiddette Macro-lesioni o Macro-danno.  Avere questo nuovo tariffario del Macro-danno comporterebbe tariffe più uniformi nel resto dell'Italia, perché se una certa lesione viene risarcita  con un importo a Roma questo deve avere lo stesso valore, ovviamente a Milano perché il danno è lo stesso. Speriamo che venga prodotta in tempi rapidi.

  • Per quanto riguarda gli ECM e l’obbligo assicurativo, la Legge Gelli-Bianco ha una notevole rilevanza.

Il principio, in termini anche di responsabilità professionale, soprattutto sul profilo civilistico, ma vale anche sul profilo penale,consiste nel poter dimostrare al magistrato, al giudice che va a verificare la tua competenza, la tua capacità, che hai tenuto in maniera corretta il tuo percorso formativo, che ti sei aggiornato. Se puoi dimostrare di avere le competenze e la preparazione, di esserti il più possibile attenuto alle Buone Pratiche Clinico Assistenziali o alle Linee Guida, consente di ambire ad una minore gravità nell’entità della pena che viene inferta, ammesso che tu sia responsabile. Anche perché voglio ricordarvi che la legge tutela il professionista e solo nell'ambito dell'azione di rivalsa la struttura si rivale sul professionista. Quindi avere la possibilità di un aggiornamento continuo, di una formazione continua può essere un elemento a tuo merito e quindi anche a tutela di un’eventuale azione legale nei tuoi confronti.

  • Quanti decreti devono ancora essere approvati? 

In realtà ne mancano altri due che sono: uno legato alla Disciplina e alla Regolamentazione delle compagnie d’assicurazione, deve essere emanato un decreto che stabilisce quali sono i requisiti minimi che la compagnia d'assicurazione deve avere per evitare che ci si ritrovi come successo, nel recente passato, qualche compagnia che non era strutturata o sufficientemente adeguata per dare garanzie in questo ambito molto complesso e molto oneroso.  Il secondo decreto che manca è legato al Fondo di solidarietà nei confronti di due categorie, dei danneggiati e dei pazienti che hanno subito un danno dal sistema sanitario, ma che per motivi vari, l'assicurazione o il sistema assicurativo non sia in grado di poter risarcire, perché i massimali erano insufficienti, perché la compagnia assicurazione è fallita, perché la compagnia assicurazione è scomparsa. Questa è una parte di capitolo che va costruito e che dovrebbe essere garantito da una percentuale derivante dalle polizze che verranno contratte nell'ambito dell'assicurazione nell'ambito sanitario. Quindi, questo Fondo di solidarietà nazionale servirà a risarcire i pazienti che non hanno trovato risposta nella forma originaria.

Un capitolo, e questa fu una modifica che introducemmo con la legge finanziaria dell'anno successivo al 2018, è la possibilità che una parte di queste risorse, di questo Fondo di solidarietà nazionale, possa essere in qualche modo riconosciuta ai liberi professionisti per coprire quota parte del valore delle polizze della loro attività professionale.

Il decreto deve stabilire le modalità con cui i professionisti possono accedere ad avere un ristoro o un recupero di una quota di questi costi. Pensi che un ginecologo può arrivare a pagare anche 15.000/20.000 € l'anno di polizza assicurativa; quindi, l'idea era quella di andare incontro anche a quei liberi professionisti che non sono coperti dal meccanismo originario della legge, in quanto la legge tutela i dipendenti o collaboratori di strutture pubbliche e private, ma non garantisce il professionista, per un principio Codice civile, della diversità del rapporto tra responsabilità contrattuale e extra contrattuale; quindi, il libero professionista ha a tutti gli effetti una responsabilità contrattuale, come la struttura sanitaria, e quindi deve avere una copertura assicurativa particolarmente capiente. Questo fondo che dovrebbe subentrare con l'emanazione di questo nuovo decreto dovrebbe aiutare questi professionisti.

  • Le assicurazioni come hanno risposto alla sua legge? 

Ho raccolto due mondi totalmente opposti: qualcuno che ha detto: “beh, ora è interessante, ora possiamo metterci in gioco. Il mercato riprenderà e siamo convinti che possa essere una grande occasione”, e qualcun altro ha detto: “ma no, non ci sono grandi novità, rimarremo a fare quello che abbiamo fatto fino ad oggi”. Quindi vedremo tra qualche mese che cosa succederà. Io sono moderatamente ottimista, secondo me, in realtà, da maggiori certezze, certo se venissero pubblicate le tabelle sulle macro lesioni sarebbe la ciliegina finale della torta, per dare maggiori garanzie e tutele anche al mondo assicurativo e una maggiore omogeneità a tutto il territorio nazionale.

  • Questa norma darà un contributo anche agli avvocati e ai magistrati? 

Diresi di sì: soprattutto le commissioni dei vari livelli di grado di giudizio, tribunali civili, alle Corte dei conti, addirittura alla Cassazione.  La Corte di Cassazione, sulla sezione penale, si è pronunciata per ben tre volte sull'articolo 6 della Legge, quindi, c'è una grandissima attenzione. La Corte Suprema si è pronunciata, con il Consigliere Travaglino, presidente della sezione civile della Corte Suprema, su questo tema, un decalogo molto bene articolato che va a confermare l'impianto della legge. E' una volontà chiara di sottolineare l'attenzione della giurisprudenza e della magistratura in questo ambito, quindi, sappiamo che c'è molta attenzione.

Silvio Campione

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