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Medici di famiglia a pagamento a Londra per tagliare le attese. Anelli: un pericolo per l'Italia

Medicina Generale Redazione DottNet | 26/03/2024 18:37

"La medicina generale rappresenta un'isola dove vengono ancora garantite uguaglianza e gratuità nella stragrande maggioranza dei casi, anche se vediamo già l'accenno di qualche lista di attesa"

Medici di famiglia a pagamento. E' la soluzione per tagliare le liste d'attesa che soffocano il Servizio sanitario nazionale anche Oltremanica. Nel Regno Unito, secondo dati recenti del National Health Service (Nhs), un paziente su 20 aspetta almeno un mese per riuscire a farsi visitare da un general practitioner - il Gp, l'equivalente inglese del nostro medico di famiglia - e solo a novembre scorso si contavano oltre 1,5 milioni di appuntamenti per un centro di assistenza medica di base evasi dopo un minimo di 4 settimane dal momento della prenotazione. Ed ecco che a Londra arriva il medico di famiglia a pagamento: a Fulham, nel sud-ovest della metropoli - informa il quotidiano locale gratuito 'The Standard' - apre la sua prima sede Dr Dropin, una piattaforma privata norvegese di medici di base che ha in programma altre 3 aperture nella capitale britannica entro fine anno.

Fondata a Oslo nel 2017, Dr Dropin offre nella sede di Fulham appuntamenti di 15 minuti con un medico di famiglia al prezzo di 79 sterline a persona (poco più di 92 euro), che scendono a 59 (poco meno di 69 euro) per una consulenza virtuale. Si prenota e si fa la visita, senza attese. Nel Regno Unito le lunghe attese in sanità hanno portato a un'impennata della domanda di cure mediche private: l'assicurazione sanitaria Vitality ha registrato una percentuale di richieste di assistenza di base decuplicata rispetto al 2015, riporta ancora The Standard.

Il quotidiano cita Daniel Sørli, fondatore e Chief Medical Officer di Dr Dropin: "In tutto il Paese - afferma - i pazienti hanno difficoltà a vedere un medico di famiglia di persona e questo sta peggiorando gli esiti sanitari, con diagnosi e terapie mancate o ritardate. Al contempo, anche il morale dei medici è molto basso e tanti sono esausti". Proporre qualcosa che sia "una via di mezzo tra ciò che offre il Nhs e i costosi servizi medici privati esclusivi per i più ricchi" è l'obiettivo di Dr Dropin. 

I pareri in Italia

Il 'modello inglese' è da imitare o respingere? Il medico di famiglia a pagamento "rappresenta un pericolo anche in Italia se non ci saranno correttivi". E la 'ricetta' per evitarlo è, soprattutto, quella di "valorizzare gli operatori sanitari che sono il fulcro del sistema. Dobbiamo ricordare che un medico di medicina generale accessibile, come evidenziano gli studi, fa bene alla salute dei cittadino. Quindi teniamoci stretto il nostro sistema sanitario nazionale pubblico e solidale", dice all'Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commenta gli sviluppi della situazione a Londra.

Eppure un precedente c'è stato  con la BMed Me.di.ca. Group, centro di sanità privata attivo da sette anni a Mestrino, Padova. Il servizio innovativo, chiamato Family Doc, è stato lanciato da pochi mesi e sta già suscitando l'interesse di chi cerca un'alternativa al medico di famiglia convenzionato. A ruota è arrivato il servizio lanciato da «Fisio & Sport Polimedica» di Cittadella in Veneto, che ha arruolato i dottori Enrico Massa e Gilberto D’Amato, come riporta il Corriere della Sera, entrambi medici di base in pensione che ora ricevono i pazienti al costo di 60 euro a visita. D’Amato, che lo scorso 23 dicembre ha cessato a Cittadella l’attività in convenzione con l’Usl Euganea dopo 42 anni di servizio, è un volto molto noto e apprezzato. Il  medico di famiglia  privato non dispone più del ricettario rosso, con il quale si prescrivono farmaci ed esami dietro versamento del ticket. Deve usare le ricette bianche in uso agli specialisti, che se non «convertite» dal medico di base del paziente impongono il pagamento completo di medicinali e prestazioni indicate (per esempio una risonanza costa 500 euro). Ma si possono rilasciare i certificati medici.

"Se noi italiani vogliamo evitare una deriva verso il privato come sta avvenendo in Gran Bretagna, Paese che pure ha inventato il Servizio sanitario nazionale - ricorda Anelli - bisogna puntare sui professionisti e sulla valorizzazione delle competenze. Se questo non avviene, se sempre più si gonfiano liste d'attesa, è chiaro che le persone devono trovare una soluzione al bisogno immediato. Già questo avviene per molte aree sanitarie. La medicina generale rappresenta un'isola dove vengono ancora garantite uguaglianza e gratuità nella stragrande maggioranza dei casi, anche se vediamo già l'accenno di qualche lista di attesa".

La nostra medicina di famiglia "è un fiore all'occhiello - sottolinea il presidente Fnomceo - anche per la capillarità. Due grandi presidi del Ssn sono le farmacie e i medici di famiglia (e questi ultimi hanno in più la gratuità dell'assistenza), e oggi sono punto di riferimento". Arriveremo anche noi ad avere una medicina di famiglia privata? "Se continuiamo di questo passo", per Anelli "il pericolo c'è. Oggi - osserva - la carenza dei medici di famiglia ha costretto ad aumentare il rapporto ottimale tra numero di assistiti e dottori di fiducia, passati da uno a mille a uno a 1.200. Se questa tendenza dovesse continuare, temo che il rischio privato ci sia. Ma con la medicina generale privata perderemmo soprattutto l'aspetto della prevenzione, che oggi caratterizza il nostro Ssn e che evidenza una visione complessiva della medicina di comunità, non limitata alla singola prestazione. La continuità della cure, inoltre, produce un prolungamento della sopravvivenza. In questo senso il modello di medico di famiglia pubblico fa bene alla salute. Cerchiamo di non perderlo".

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