Canali Minisiti ECM

Leo: siamo pronti a tagliare le tasse ai redditi superiori ai 50mila euro. Ma vantaggi per pochi

Professione Redazione DottNet | 15/03/2024 19:10

Unimpresa, dal nuovo taglio dell'Irpef annunciata dal Governo ne beneficeranno solo il 5% dei contribuenti: i calcoli

Tasse giù per chi dichiara redditi lordi superiori ai 50mila euro l'anno. Il governo Meloni è pronto a porre in atto questa misura annunciata sul Fisco anche dalla stessa premier e intende finanziarla con il concordato biennale di partite Iva e autonomi. Il viceministro dell'Economia Maurizio Leo torna a parlarne in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera dove ricorda la riduzione dell'Irpef al ceto medio basso e che tra aliquota del 43% ed addizionali chi guadagna più di 50 mila euro l'anno paga più del 50% di tasse: "Ridurremo loro l'Irpef in relazione alle risorse disponibili".

Tuttavia l’eventuale riduzione dell’Irpef sui redditi superiori a 50.000 euro interesserebbe solo il 5,6% dei contribuenti italiani persone fisiche. Sul totale di circa 41,5 milioni di soggetti a prelievo fiscale sui redditi derivanti da lavoro dipendente o pensione, infatti, quelli che percepiscono retribuzioni o assegni superiori a 50.000 euro sono 2,3 milioni. È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa, secondo cui i restanti 39,1 milioni si collocano nella fascia inferiore a 50.000 euro. «L’attenzione del governo alla riduzione delle tasse è senza dubbio importante e c’è più attenzione, rispetto alle precedenti legislature, alla riduzione del carico tributario su famiglie e imprese.

Quanto fatto finora va nella giusta direzione, ma è chiaro che in termini quantitativi occorre fare molto di più. Per quanto complesso, soprattutto sul piano politico, sarebbe auspicale, da parte del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, la delineazione di un percorso, in modo tale che si possa sapere sin d’ora quali sono concretamente gli obiettivi di questo esecutivo per quanto riguarda il taglio delle tasse» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati del Dipartimento delle finanze, il totale dei contribuenti italiani è pari a 41.524.064 di soggetti. Di questi: 10.049.514 (24,2%) guadagnano fino a 7.500 euro, 8.090.485 soggetti hanno redditi fino a 15.000 euro (19,5%), altri 14.592.227 contribuenti fino a 29.000 euro (35,1%), 6.455122 fino a 50.000 euro (15,5%), mentre oltre questa soglia figurano 2.336.716 persone (5,6%). Ne consegue che sotto quota 50.000 euro di reddito figurano tutti 39.187.348 soggetti pari al 94,4% del totale. Gli attuali scaglioni Irpef sono tre: 23% fino a 28.000 euro, 35% fino a 50.000 euro e 43% oltre 50.000 euro. A questi tre livelli di prelievo fiscale sui redditi si aggiunge una no tax area, grazie alla quale sono esenti da imposta i redditi fino a 8.500 euro.

Tornando alla misura del Governo, occorre trovare le risorse per il taglio ai redditi più alti. Il Mef si prepara, dunque, ad incassare "qualche miliardo" dal concordato per poi riversarlo, appunto, sul taglio delle tasse. L'esponente di governo spiega che il concordato preventivo biennale riguarda oltre 4 milioni di partite iva e lavoratori autonomi. A queste categorie, sulla base delle informazioni in possesso dell'amministrazione e dei dati che verranno immessi nel software che l'Agenzia delle Entrate rilascerà entro il 15 giugno, "faremo una proposta sulle imposte sul reddito da pagare nel 2024 e nel 2025: i contribuenti la valuteranno ed entro il 15 ottobre decideranno se accettarla - dichiara Leo -. Chi lo farà non subirà controlli. Se quindi faremo proposte ragionevoli di allineamento graduale dei redditi dichiarati a quelli reali, è probabile che avremo un'alta adesione e un aumento del gettito". Certo, al momento risulta impossibile fare previsioni sul quantum, ammette. Per questo risulterà importante gestire con cura la fase delle proposte, così da avere un alto tasso di adesione. "Voglio dire che se uno ha dichiarato sempre 15mila euro, non gli posso chiedere di colpo di dichiararne 75mila, ma certamente di allineare progressivamente il dichiarato alla realtà", aggiunge.

Secondo Leo una via per allineare il dichiarato alla realtà potrebbe essere quella di passare da 15 a 20 mila il primo anno o anche di più: "Dipende dai dati in possesso dell'Agenzia delle Entrate, per esempio quelli relativi alla fatturazione elettronica e agli indici Isa o altri dati legati all'innovazione tecnologica. È impossibile ora fare cifre". A che gli chiede se la Lega potrebbe ribellarsi a causa del sacrificio del popolo delle partite Iva a favore del ceto medio e perché rischia di non vedere realizzata la flat tax fino a 100 mila euro, il viceministro assicura che c'è una condivisione totale della riforma: "Trovando le coperture si può fare tutto, aiutando anche il ceto medio".

Il deputato di Fratelli d'Italia spiega inoltre che cosa succede nella regola dei cinque anni per la riscossione: la cartella non verrà buttata nel cestino, bensì "restituita all'ente che vanta il credito, che deciderà se gestire la riscossione in proprio, affidarla con gara a un privato o di nuovo all'Agenzia sulla base di nuovi elementi". Tutto questo perché se sono trascorsi più di cinque anni senza riscuotere, "è perché probabilmente il soggetto è deceduto o fallito e quindi c'è poco da fare. Tanto vale togliere questa cartella dai carichi dell'Agenzia, che così potrà concentrare il personale sulle cartelle effettivamente riscuotibili. Non si butta nulla, ma si razionalizza la riscossione". Insomma, nessun regalo agli evasori con il concordato esteso a tutti: l'intera riforma ha come obiettivo quello di "far pagare di più a chi finora non ha versato il dovuto, premiando con queste risorse i contribuenti che hanno sempre fatto il proprio dovere". L'esecutivo tende la mano "a chi è disposto ad adeguare le proprie dichiarazioni e allo stesso tempo sarà inflessibile "con chi froda il fisco. Il tutto per far pagare meno tasse a tutti: questo è il premio", conclude Leo.

Commenti

1 Risposte Rispondi
Rispondi
Rispondi
1 Risposte Rispondi

I Correlati

Cartabellotta: "L’allarme sulla carenza dei MMG riguarda ormai tutte le Regioni e affonda le radici in una programmazione inadeguata, che non ha garantito il ricambio generazionale"

Di Silverio: "E' un'illusione aumentare i posti nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia, moltiplicando a dismisura il loro numero o quello dei Corsi di Laurea senza prima risolvere le criticità del sistema"

Presentato il rapporto Anac sul ricorso alla esternalizzazione di personale medico e infermieristico nel sistema sanitario pubblico

Ci saranno il sottosegretario Marcello Gemmato e, il Governatore Michele Emiliano. Previsti un convegno, un concerto e la prima riunione del nuovo Consiglio nazionale. Sarà presentata una campagna di comunicazione

Ti potrebbero interessare

La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate

Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro

Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti

Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"

Ultime News

Più letti