Scotti: "Recuperiamo parte del ritardo accumulato, aggiornando i compensi al 2021 e 5 anni di arretrati, per 700 milioni, circa 15 mila euro per ogni massimalista". Onotri: "La malattia e gli infortuni non sono più sospensione dal servizio"
L'ipotesi di accordo Acn per i medici di famiglia procede nella sua corsa verso l'approvazione. Diverse le novità, tra cui l’attuazione del Ruolo Unico, garantendo a ogni medico il tempo pieno, nel rispetto dei diritti acquisiti per i medici già convenzionati, consolidando la prossimità dell’assistenza attraverso la rete degli studi medici. Inoltre sono state meglio definite alcune tutele in relazione alla genitorialità e alla femminilizzazione della professione. Risolte anche le contraddizioni sui modelli di autonomia di gestione degli studi medici che potranno anche ospitare gli specialisti per la presa in carico dei pazienti cronici.
"Con l’Accordo recuperiamo buona parte del ritardo accumulato negli anni, aggiornando i compensi al 2021 e recuperando 5 anni di arretrati, parliamo di più di 700 milioni, ovvero circa 15 mila euro per un medico massimalista, soldi accantonati negli anni dalle regioni e che non aumentano la spesa pubblica già prevista. Inoltre, per la prima volta sono state negoziate risorse nuove ovvero quelle stanziate per le certificazioni Inail e soprattutto l’importante incremento della quota oraria per le attività territoriali previste dal Pnrr", commenta il segretario generale di Fimmg, Silvestro Scotti, riferendosi alla firma apposta all’ipotesi di Accordo Collettivo Nazionale per la medicina generale avvenuta con la Sisac. Tra le principali novità, il nuovo ACN porta a compimento l’attuazione del Ruolo Unico, garantendo a ogni medico il tempo pieno, nel rispetto dei diritti acquisiti per i medici già convenzionati, consolidando la prossimità dell’assistenza attraverso la rete degli studi medici.
"Oggi è stato definito l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) di medicina generale relativo al triennio 2019/2021 Consideriamo doveroso il passaggio per la valutazione del testo nei nostri organi statutari, convocando la direzione nazionale e la segreteria nazionale del sindacato", spiegaì Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani. "Possiamo dire, subito, che sono state accolte alcune importanti istanze che rappresentano delle proprie e vere pietre miliari delle nostre rivendicazioni. Si tratta, innanzitutto, dell’istituzione di un Tavolo permanente, presso SISAC sui tempi di conciliazione di vita /lavoro e delle pari opportunità. La malattia e gli infortuni non sono più considerati come sospensione dal servizio ai fini della valutazione dei punteggi delle graduatorie; questo per non penalizzare quei professionisti che non riescono, per la malattie o infortunio a svolgere la propria attività", precisa Onotri. "Abbiamo ottenuto, inoltre, che sia riconosciuta la modalità di vista in telemedicina per le aree disagiate e per le donne medico in gravidanza, con figli fino a tre anni di età, che potranno così lavorare in smart working. Non sono state accolte, invece, proposte riferite all’utilizzo del lavoro part time per quei professionisti che ne facciano richiesta, per particolari motivi, né il riconoscimento del lavoro straordinario dei medici di medicina generale, né tanto meno riuscire a stabilire un tetto al monte ore del lavoro medico", aggiunge la leade dello Smi. "Possiamo affermare, però, che è per la prima volta nella storia della convezione, che regola il rapporto di lavoro di liberi professionisti dei medici di medicina generale con il SSN, che si verificano delle aperture su alcune tematiche legate a nuove tutele del lavoro, rompendo, finalmente una blindatura che durava da tanti anni su questi temi. È in atto una profonda riorganizzazione della medicina generale, con la declinazione del ruolo unico che vedrà piena attuazione per i nuovi incarichi in medicina generale, fermo restando la possibilità per i medici già convenzionati di poter mantenere inalterata la propria forma contrattuale Questi primi risultati positivi sono arrivati grazie anche al lavoro di supporto della rete territoriale, del gruppo dirigente e di tutti gli iscritti del nostro sindacato", conclude Onotri.
L’Enpam esprime soddisfazione per la firma della convenzione dei medici di famiglia. "Finalmente è stato rinnovato l’accordo collettivo nazionale per il 2019-2021 che prevede anche arretrati contributivi importanti per l’Enpam – ha detto il presidente dell’Ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, Alberto Oliveti -. Questa firma mette fine a un inaccettabile ritardo nell’aggiornamento dei compiti e nel riconoscimento dei compensi. Speriamo che ora si possa andare a regime rinnovando l’accordo anche per il periodo a partire dal 2022". "Un ringraziamento va a tutto l’esecutivo Fimmg e agli altri sindacati che hanno firmato o si sono comunque dati da fare per il rinnovo – aggiunge Oliveti –, e un grazie particolare alla Sisac, nella persona del coordinatore Marco Caroli, e all’assessore Marco Alparone, presidente del comitato di settore delle Regioni per la sanità". "Va riservato un riconoscimento al ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha sempre sostenuto questa visione che vogliamo della medicina generale e che l’accordo sancisce", conclude il presidente dell’Enpam.
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