Canali Minisiti ECM

Giorlandino, c'è un legame tra testosterone materno e orientamento sessuale

Ginecologia Redazione DottNet | 06/02/2024 14:10

"Uno studio di Whitehouse, sull'esposizione prenatale al testosterone, ha scoperto che può influenzare la maturazione del cervello fetale, influenzando la cognizione e il comportamento postnatale"

"Livelli elevati di testosterone materno, anche se solo endogeno, sono stati associati a deficit di crescita entro la 36/ma settimana di gestazione e possono influenzare anche lo sviluppo neurocomportamentale del feto. Da qui il collegamento con il futuro orientamento sessuale del bambino messo al mondo che potrebbe essere disforico". Lo afferma Claudio Giorlandino (nella foto), presidente dell'Italian College of Maternal Medicine.     "Uno studio di Whitehouse, sull'esposizione prenatale al testosterone, ha scoperto che può influenzare la maturazione del cervello fetale, influenzando la cognizione e il comportamento postnatale.

Secondo altri studi (Holler 2013 e Hines 2010) - spiega l'esperto - questa esposizione è collegata alle differenze sessuali osservate nella comunicazione e nel comportamento durante l'infanzia. Per quanto riguarda il sesso fenotipico è stato riscontrato che i livelli di testosterone materno durante la gravidanza non sono correlati al sesso del feto, indicando che la fonte dell'esposizione prenatale al testosterone potrebbe provenire direttamente dall'unità fetale piuttosto che attraverso il trasferimento materno-fetale.
Invece l'orientamento sessuale potrebbe esserlo. È infatti noto che il passaggio di estrogeni nel cervello embrionale delle femmine porta, al contrario di quanto ci si aspetta, ad una mascolinizzazione e defemminilizzazione del cervello femminile".   Il cervello femminile, prosegue, "è protetto embriologicamente dagli estrogeni, che lo influenzerebbero virilmente, grazie al fatto che la placenta produce una proteina (l'alfafetoproteina) che li lega impedendo il passaggio degli stessi nel cervello".   "In sintesi, questi studi indicano che elevati livelli di testosterone materno possono avere implicazioni significative sullo sviluppo fetale, in particolare in termini di esiti neurocomportamentali. L'impatto sembra essere complesso e potenzialmente influenzare sia gli aspetti cognitivi che comportamentali dello sviluppo". In definitiva, conclude Giorlandino, "è del tutto evidente che sono le differenze indotte dagli ormoni nello sviluppo cerebrale che determinano effetti a lungo termine sul comportamento, sulle preferenze e sulle identità di genere, pur esistendo una grande variabilità individuale".

Commenti

Rispondi

I Correlati

La procreazione medicalmente assistita rappresenta una soluzione concreta per le pazienti che desiderano avere un figlio

Da Elty, un ecosistema concreto per il benessere materno

Nuovo report su Lancet.Salute materna tema Giornata del 7 aprile

"Isteroscopia, strumento diagnostico e terapeutico di primaria importanza"

Ti potrebbero interessare

Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne

La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità

Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi

Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse

Ultime News

Più letti