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Quattro milioni d'italiani sono rimasti senza medico di famiglia. E in Veneto arriva l'Mmg privato

Medicina Generale Redazione DottNet | 25/01/2024 15:54

Misericordia: "Nella maggior parte dei casi per le sedi vacanti si sopperisce aumentando il numero degli assistiti per i colleghi attivi, con un evidente disagio per i pazienti". E intanto aprono gli studi con gli Mmg a pagamento

Italia sempre più 'a corto' di medici di famiglia: manca il 30% dei professionisti necessari. Una situazione che comporta un sovraccarico per i camici bianchi in servizio, ai quali viene chiesto di aumentare il numero dei loro assistiti. Ma ci sono anche situazioni, in aree geografiche svantaggiate in particolare al Nord, in cui già i cittadini si ritrovano senza dottore di fiducia, "possiamo stimare circa 4 milioni di italiani in queste condizioni", spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti (nella foto), segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), in merito alla vicenda del servizio di medico di famiglia a pagamento, proposto in Veneto da un gruppo di sanità privato che fonda la sua proposta proprio sulla carenza dei medici convenzionati.

Si tratta di una figura che opera in strutture private, offrendo un servizio simile a quello del medico convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale (Ssn), ma proponendo attese ridotte, accesso facilitato e minime complicazioni burocratiche.

 Ma occorre pagare. L'autorizzazione concessa al centro privato è di medicina internistica, con un costo medio di circa 50 euro a visita. Pur essendo una cifra significativa, è decisamente inferiore rispetto al costo di una visita specialistica, che generalmente supera questa somma. La visita offerta è analoga a quella del medico di famiglia, con la possibilità di prescrivere medicinali e indirizzare verso visite specialistiche. Tuttavia, è importante sottolineare che questo servizio non sostituisce il medico di famiglia, ma mira a agevolare chi ha difficoltà ad accedere al Sistema Sanitario Nazionale o chi è privo di un medico di base.

"Ad oggi - sottolinea Paolo Misericordia, responsabile centro studi Fimmg - manca il 30% dei professionisti necessari a coprire il fabbisogno dell'assistenza territoriale. Nella maggior parte dei casi per le sedi vacanti si sopperisce aumentando il numero degli assistiti per i colleghi attivi, con un evidente disagio per i pazienti e anche per i colleghi. Nelle Marche, per esempio, abbiamo perso 300 medici su 1.200, ma nessun assistito è rimasto senza dottore. Ciascuno di noi, però, ha aumentato a 1.400 il numero di assistiti garantendo il servizio". Ci sono però alcune aree "geograficamente più difficili, in cui i cittadini non riescono ad avere il proprio dottore. Si tratta di situazioni limite per le quali è difficile avere dati puntuali".

Si possono stimare, però, "tra i 3 e i 4 milioni gli italiani senza medico di famiglia", aggiunge Scotti secondo cui il rischio è che i numeri aumentino decisamente, "se consideriamo chi va in pensione in confronto con chi uscirà dalle scuole di specializzazione, entro tre anni il 25% della popolazione italiana si troverà senza l’assistenza primaria sul territorio". Non solo. "Senza un deciso cambiamento, in 5 anni potrebbero essere più di 15 milioni gli italiani senza medico di famiglia, per effetto dei 15.000 medici che andranno in pensione, sostituiti da solo 5.000 nuovi ingressi nel prossimo quinquennio", conclude Scotti, che sottolinea come "il problema non si può risolvere, come qualcuno pensa, attraverso la sola riorganizzazione e la telemedicina perché la prossimità, la vicinanza al paziente e il rapporto di fiducia necessitano della presenza concreta del medico e non si inventano".

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