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Napoli, la Guardia di Finanza indaga medici e farmacisti: false ricette per medicine e analisi

Professione Redazione DottNet | 12/12/2023 19:07

Applicate misure cautelari a tre medici e sette farmacisti. In pochi giorni prosciugavano il fondo regionale costringendo i pazienti a pagarsi le cure di tasca propria

False prescrizioni di farmaci o di analisi cliniche di laboratorio per ottenere rimborsi non dovuti da parte dell'Asl. Due presunte associazioni per delinquere radicate a Pomigliano d'Arco (Napoli) e costituite da medici di base, titolari di farmacie e di laboratori di analisi ematochimiche sono state scoperte e smantellate dalle indagini della Procura di Nola, culminate nell'esecuzione, da parte dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli, di un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale nolano nei confronti di 17 persone indagate a vario titolo per truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati, corruzione e associazione per delinquere. La prima associazione emetteva ricette con false prescrizioni di natura farmacologica in favore di soggetti esenti dal pagamento del ticket sanitario, in modo da assicurare la gratuita disponibilità dei farmaci, i quali però non sarebbero stati erogati ai formali beneficiari, così determinando l'indebito rimborso del costo dei prodotti con un corrispondente danno per le casse dell'Asl Napoli 3 Sud, territorialmente competente.

La seconda associazione per delinquere operava invece attraverso l'emissione di false ricette per esami ematochimici in favore di soggetti esenti dal pagamento del ticket sanitario, diversi dagli effettivi fruitori delle prestazioni sanitarie prescritte, e in aggiunta contenenti l'indicazione di esami non eseguiti, ulteriori e più costosi rispetto a quelli richiesti o necessari alle esigenze del paziente.

Nel dettaglio la truffa relativa ai farmaci seguiva, secondo gli inquirenti, uno schema ben preciso: alcuni professionisti di uno studio medico associato di medicina generale e sei titolari di farmacie di Pomigliano d'Arco si accordavano per "azzerare" i medicinali in magazzino. Venivano così compilate ricette cartacee ed elettroniche, sulle quali venivano applicate le "fustelle" dalla confezioni e messe sulle ricette, per poi spedirle all'Azienda Sanitaria Locale ricevendo così il denaro per i farmaci che non venivano consegnati ma accumulati e custoditi presso le stesse farmacie. Di fatto, il sistema permetteva di incassare denaro per medicinali mai erogati.

La seconda truffa riguardava invece esami fasulli: un medico di base di Pomigliano d'Arco proponeva esami del sangue a domicilio ai propri assistiti, che venivano poi inviati a due laboratori complici. A quel punto, il medico di base prescriveva analisi ulteriori e più costosi di quelli necessari per il paziente, compilando le ricette per soggetti diversi: in questo modo, gli infermieri potevano consegnare i prelievi a domicilio (reali) assieme alle ricette (false) ai laboratori compiacenti, ed in questo modo permettevano al laboratorio di chiedere all'Azienda Sanitaria Locale il rimborso per gli esami stessi. La truffa costringeva, ipso facto, i veri pazienti a pagare di tasca propria per esami importanti, in quanto il fondo regionale che veniva erogato finiva per essere "esaurito" nei primi giorni del mese grazie a questo sistema.

In relazione alle vicende ipotizzate, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Nola, esaminati gli atti, ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza ed ha emesso un'ordinanza con la quale è stata disposta la misura reale del sequestro preventivo delle somme che costituiscono il profitto delle condotte di truffa nonché l'applicazione di misure cautelari personali nei confronti di diciassette persone, tra le quali:

- un medico di base, sottoposto agli arresti domiciliari;
- due medici di base sospesi dal pubblico servizio/ufficio connesso con l'esercizio della professione medica in convenzione con il S.S.N., per la durata di 1 anno;
- sette farmacisti sospesi dall'esercizio della professione, per la durata di I anno;
- due legali rappresentanti di centri diagnostici destinatari del divieto di contrattare con la Pubblica Am- ministrazione, per la durata di 1 anno;
- un ex farmacista e due informatori scientifici del farmaco, destinatari del divieto di dimora nel comune di Pomigliano d'Arco;
- due infermieri, sospesi dall'esercizio della professione per conto di enti pubblici e/o privati conven­zionati con il S.S.N., per la durata di I anno.

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