Studio italiano: contribuisce un mix di fattori, tra farmaci, anticorpi e resistenza a terapie
L'uso di molti farmaci antiepilettici, l'assenza di anticorpi diretti contro i neuroni e la resistenza alle terapie potrebbero essere i fattori alla base della cronicizzazione dell'epilessia in seguito a un attacco autoimmunitario del cervello. A suggerirlo è uno studio multicentrico coordinato dall'Irccs San Martino di Genova, in collaborazione con l'Ospedale Pediatrico Salesi di Ancona e con il patrocinio della Lega Italiana Contro l'Epilessia (LICE), pubblicato su Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry. Lo studio, che apre la strada a nuove terapie personalizzate che potrebbero modificare la storia della malattia, ha coinvolto 34 centri in tutta Italia, per un totale di 263 pazienti seguiti nell'arco di 10 anni, e ha consentito di individuare diversi fattori di rischio e biomarcatori che predicono la probabilità di cronicizzazione delle crisi epilettiche.
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Il risultato è pubblicato sulla rivista Alzheimer’s & Dementia dal gruppo di ricerca del Massachusetts General Hospital di Boston guidato da Julian Daniel Sunday Willett
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Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
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