Per i medici della Medicina nucleare e della Neurologia dell'ospedale Santo Stefano di Prato "la funzione neuronale migliora progressivamente dalla fase acuta fino a quella cronica a 7-9 mesi dall' infezione"
Sui riflessi del Covid rispetto ad eventuali danni neurologici è stato pubblicato uno studio condotto da un team di medici della Medicina nucleare e della Neurologia dell'ospedale Santo Stefano di Prato secondo cui "la funzione neuronale migliora progressivamente dalla fase acuta fino a quella cronica a 7-9 mesi dall' infezione". Riportato dall' 'European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging', lo studio su pazienti con sintomi neurologici da Covid durante il periodo pandemico evidenzia per la prima volta che il Covid può determinare importanti alterazioni della funzione neuronale cerebrale, in particolare nelle regioni frontali durante la fase acuta della malattia e tali alterazioni si riducono nel tempo fino quasi a scomparire a partire dal terzo mese dall' infezione.
I ricercatori dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e del “Centro Dino Ferrari” dell’Università degli Studi di Milano hanno collaborato a un lavoro che ha scoperto come due biomarcatori nel sangue considerati specifici per la Malattia di Alzheimer
Lo zonisamide è di norma impiegato nel trattamento delle crisi epilettiche ma recenti evidenze sembrano dimostrare l’efficacia nel ridurre i giorni di mal di testa nella popolazione pediatrica
Il risultato è pubblicato sulla rivista Alzheimer’s & Dementia dal gruppo di ricerca del Massachusetts General Hospital di Boston guidato da Julian Daniel Sunday Willett
Sono state definite nove traiettorie del sonno in base alla variazione del sonno nell'arco di 5 anni tra l'arruolamento del partecipante e il periodo di monitoraggio che è durato in media 12 anni
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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