Lo rivela uno studio, denominato “FIL_BArT”, coordinato da Luca Arcaini, direttore dell'Unità di Ematologia del Policlinico San Matteo e docente ordinario dell'Università di Pavia
I linfomi non Hodgkin (LNH) sono neoplasie che originano dai linfociti (B e T), cellule del sistema immunitario presenti nel sangue, nel tessuto linfatico di linfonodi, milza, timo e midollo osseo. Un recente studio, denominato “FIL_BArT”, coordinato da Luca Arcaini, direttore dell'Unità di Ematologia del Policlinico San Matteo e docente ordinario dell'Università di Pavia, ha permesso di far luce su nuovi regimi di terapia antivirale in prima linea per pazienti affetti da linfomi non Hodgkin indolenti e infezione attiva da virus dell'epatite C. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul “Journal of Clinical Oncology”, una tra le più importanti rivista di oncologia a livello globale.
Come sottolineato dagli esperti dello stesso San Matteo, “tra il 2016 ed il 2019 sono stati coinvolti complessivamente 40 pazienti in 13 centri della Fondazione Italiana Linfomi, la maggior parte dei quali era affetta da linfoma della zona marginale”.
Quanto emerso da questa ricerca, ha concluso Arcaini, rappresenta il “frutto di una linea di ricerca attiva da molti anni nell'ambito dei linfomi correlati ad infezioni e costituisce la prima conferma in uno studio prospettico dell'efficacia dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta nei pazienti affetti da linfoma indolente associato a virus dell'epatite C, oltre che nell'eradicazione dell'infezione virale”. Oltre che, soprattutto, “nell'indurre una risposta duratura a livello del linfoma in una percentuale rilevante di pazienti”.
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