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Melanoma e nuove cure: adesso fa meno paura

Oncologia Redazione DottNet | 02/06/2022 12:10

Arriva in Italia Vectra, un sistema di telecamere, capace di individuare in pochissimi secondi, il tempo di quattro flash, tutti i nei a rischio melanoma

Il melanoma è una patologia molto diffusa, la cui evoluzione ha gettato le basi per la nuova classificazione dell'OMS che comprende non solo gli aspetti istologici ma anche clinici, epidemiologici e genetici.1 

La stragrande maggioranza dei melanomi cutanei deriva da melanociti nell'epidermide e la maggior parte di essi evolve attraverso due tipi principali di progressione del tumore, tipo di crescita radiale (RGP) e tipo di crescita verticale (VGP). I melanomi con lesioni di tipo RGP possono essere riconosciuti come chiazze o placche pigmentate, che si espandono più o meno lungo i raggi di un cerchio imperfetto nell'asse orizzontale sulla pelle, che progrediscono formando il tumore.

 Il tumore può infiltrarsi nel derma o sollevare l'epidermide per dare origine ad un nodulo la cui direzione netta di crescita include l'asse verticale (sotto e/o sopra il livello della pelle). Sulla base della presenza o assenza di RGP, sono state riconosciute tre categorie principali di melanoma: 

-melanoma nodulare (NM)

-melanoma a diffusione superficiale (SSM) 

-melanoma lentigo maligna (LMM).1 

Il melanoma a diffusione superficiale (SSM) e un sottoinsieme dei melanomi nodulari (NM) sono  associati a un basso grado di danno solare cumulativo (CSD) valutato dal grado di elastosi solare alla biopsia, mentre i melanomi lentigo maligni (LMM) e un altro sottoinsieme di melanomi nodulari (NM) sono associati a un alto grado di CSD. Il melanoma acrale e il melanoma della mucosa insorgono attraverso vie in cui il danno solare non sembra avere un ruolo.1

I melanomi cutanei possono insorgere attraverso due pathways distinti, uno  associato alla proliferazione dei melanociti e in gran parte corrispondente al sottotipo SSM, e l'altro con esposizione cronica alla luce solare e corrispondente a LMM. La scoperta che le mutazioni BRAF V600E erano per lo più comuni nei melanomi della pelle esposta al sole con poca elastosi solare e i lavori del gruppo di Bastian per la progressione e l'evoluzione del melanoma hanno gettato le basi per la nuova classificazione dell'OMS; si tratta di una classificazione del melanoma che comprende non solo le caratteristiche istologiche, ma anche cliniche, epidemiologiche e genetiche (Tabella).1 

Di seguito la tabella che riporta la classificazione istopatologica del melanoma aggiornata al 2021.1 

Classificazione del melanoma (modificata dalla Classificazione OMS 2018).1

Melanomi che si manifestano in pazienti con danno solare cumulativo (CSD) della pelle  (basso e alto UV): pathways I-III

Melanomi non costantemente associati al CSD (basso o nessun UV): pathways IV-IX

Melanomi che si manifestano in qualsiasi pathways di pelle (UV assente o variabile)

 Pathway I: melanoma con basso CSD

Pathway II: melanoma con alto CSD

Pathway III: melanoma desmoplastico 

Pathway IV: melanoma Spitz

Pathway V: melanoma acrale

Pathway VI: melanoma della mucosa

Pathway VII: melanoma nel nevo congenito

Pathway VIII: melanoma in Blue Nevus

Pathway IX: melanoma uveale

Melanoma nodulare

Melanoma nevoide

CSD: danno solare cumulativo; UV: radiazione ultravioletta.

 Fattori clinici prognostici 

Parametri clinici come età, sesso, colore della pelle, stato della pigmentazione del tumore e sede del tumore primario svolgono un ruolo importante per l'esito dei pazienti. I pazienti più anziani hanno una prognosi peggiore rispetto a quelli più giovani e i maschi sono prognosticamente svantaggiati rispetto alle femmine. I siti particolarmente ad alto rischio includono la schiena, la parte superiore del braccio, il collo e il cuoio capelluto. Si ritiene inoltre che i siti acrali siano associati a una prognosi peggiore. I fattori di rischio noti sono molteplici: nevi atipici, storia familiare e/o personale positiva, malattie o trattamenti immunosoppressivi e fenotipo della pelle chiara.1 

Il primo body scan in Italia 

Recentemente è stato installato a Napoli un macchinario altamente tecnologico per la diagnosi precoce dei tumori della pelle. Si chiama VECTRA WB360. Primo in Italia, si trova negli ambulatori dell’Ascalesi, polo satellite dell’Istituto dei tumori di Napoli che visita fino a 1800 pazienti al mese. Questa apparecchiatura di avanguardia consente di poter effettuare diagnosi precoci e sempre più accurate sulle patologie della cute, il melanoma in particolare.2

E' una sorta di tac senza raggi X e con un sistema di telecamere, capace di individuare in pochissimi secondi, il tempo di quattro flash, tutti i nei a rischio melanoma. La diagnosi è pronta in dodici minuti, il tempo di scannerizzare le immagini. Il sistema acquisisce le immagini dei pazienti utilizzando 46 telecamere di visione stereo con illuminazione a polarizzazione incrociata e non polarizzata per ottenere una migliore visualizzazione della superficie della pelle. Le immagini acquisite vengono utilizzate in seguito per generare un'immagine in 3D ad alta risoluzione dell'intero corpo e sono così nitide da ipotizzare subito una diagnosi.2  In conclusione con le crescenti innovazioni in campo medico scientifico e in campo tecnologico il melanoma sta diventando un nemico sempre meno spaventoso.

Vincenza Gargiulo

Bibliografia

  1. Bobos M.Histopathologic classification and prognostic factors of melanoma: a 2021 update. Review Ital J Dermatol Venerol. 2021 Jun;156(3):300-321. doi: 10.23736/S2784-8671.21.06958-3. Epub 2021 May 13.

  2. ANSA.it https://www.ansa.it/campania/notizie/sanita_campania/2022/04/20/con-il-body-scann-in-12-minuti-mappa-nei-a-rischio-melanoma_f16fb9bb-a4ef-43db-9729-a9adb07ecab2.html

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