Canali Minisiti ECM

In Italia ci sono 600mila celiaci, ma 400mila non sanno di esserlo

Nutrizione Redazione DottNet | 17/05/2022 13:57

La celiachia è la più frequente intolleranza alimentare a livello globale eattualmente per arrivare alla remissione dei sintomi, l'unica terapia è la dieta senza glutine per tutta la vita

Grave forma di intolleranza al glutine, proteina presente in alcuni cereali, la celiachia si stima colpisca circa 600.000 persone in Italia, ma ancora tantissime persone non conoscono la loro diagnosi. Nel nostro Paese sono diagnosticate circa 233.147 persone, questo vuol dire che quasi 400.000 pazienti non sanno di essere celiaci e la pandemia ha rallentato ulteriormente l'iter diagnostico. A spiegarlo è l'Associazione italiana Celiachia, in occasione della settimana mondiale.

Riconosciuta dal 2005 come 'malattia sociale', la celiachia è la più frequente intolleranza alimentare a livello globale eattualmente per arrivare alla remissione dei sintomi, l'unica terapia è la dieta senza glutine per tutta la vita.

E prima arriva la diagnosi, meglio è. "Questa malattia è generalmente identificata con sintomi come diarrea e marcato dimagrimento, in realtà - osserva il presidente dell'Aic, Giuseppe Di Fabio - la celiachia può essere caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo e non colpisce solo l'intestino, ma può coinvolgere tutto l'organismo", determinando anche anemia, astemia, amenorrea, infertilità, aborti ricorrenti, ulcere del cavo orale, osteoporosi, dolori articolari, dermatiti.

Per iniziare a stare meglio è importante avere una corretta e veloce diagnosi. "Purtroppo il percorso che porta alla diagnosi è ancora difficoltoso e lungo, in media occorrono sei anni per ricevere la diagnosi di celiachia e i dati del 2020 ci confermano una diminuzione del tasso annuale dei nuovi celiaci a causa della pandemia", precisa Caterina Pilo, direttore generale dell'Aic. La mancanza di informazioni riguarda pazienti e popolazione generale, ma non di rado anche i medici. "Per arrivare alla diagnosi correttamente - prosegue Pilo - è fondamentale non eliminare il glutine dalla propria dieta prima di aver completato tutti gli accertamenti, compresa la biopsia intestinale. Togliere il glutine prima di aver terminato gli accertamenti può falsare i risultati della diagnosi".

Commenti

I Correlati

Il “modello siciliano” può essere facilmente replicabile su scala nazionale basandosi su di una sana alimentazione e di una corretta attività fisica all’insegna dei “valori” della Dieta Mediterranea

Berni Canani: “Questo riconoscimento è un premio importante per il lavoro che tutto il Dipartimento sta effettuando ormai da anni, nel campo della cura e della ricerca per l’allergologia pediatrica"

Partendo dall’analisi di oltre 3.800 studi clinici, sono state redatte 81 raccomandazioni che spaziano dall’ambito cardiovascolare all’oncologia, dalle malattie metaboliche ai disturbi neurodegenerativi

Miraglia del Giudice: “La scienza ci fornisce prove inequivocabili: è tempo di agire per proteggere la salute delle future generazioni. Le istituzioni accolgano il nostro appello”

Ti potrebbero interessare

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ultime News

Più letti