Nelle persone con un sistema immunitario immunocompromesso, come i pazienti oncologici in trattamento attivo con chemioterapia, il livello critico della risposta immunitaria si abbassa e possono esserci riattivazioni con insorgenza dell'Herpes Zoster
Nelle persone con un sistema immunitario immunocompromesso, come i pazienti oncologici in trattamento attivo con chemioterapia, il livello critico della risposta immunitaria si abbassa e possono esserci riattivazioni con insorgenza dell'Herpes Zoster in tempi successivi
Il rischio di sviluppare l'Herpes Zoster nei pazienti oncologici è doppio rispetto alla popolazione sana. Ed è ancora più elevata la possibilità che le persone colpite da tumori debbano affrontare le gravi conseguenze del virus, che possono portare alla morte. Per questo è fondamentale che tutti i cittadini con neoplasia, in particolare quelli immunodepressi, siano vaccinati contro l'Herpes Zoster, come indicato nelle Raccomandazioni dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), che saranno presentate il 6 maggio a Firenze al Convegno nazionale 'Le vaccinazioni nel paziente oncologico' e anticipate oggi in una conferenza stampa virtuale, realizzata con il contributo non condizionante di GSK.
"L'Herpes Zoster, comunemente chiamato fuoco di Sant'Antonio, è la conseguenza di una riattivazione del Virus Varicella-Zoster che, al momento della prima infezione, è all'origine della varicella - spiega Saverio Cinieri, Presidente AIOM -.
Nel 2020, in Italia, sono stati stimati 377.000 nuovi casi di cancro e 3,6 milioni di cittadini vivono dopo la diagnosi. "L'Herpes Zoster - afferma Paolo Pedrazzoli, Direttore dell'Oncologia alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia - può essere responsabile di quadri clinici che mettono a rischio la vita del paziente immunocompromesso per una disseminazione delle lesioni cutanee molto ampia, per la lunga durata dell'infezione e la conseguente probabilità di sovrainfezioni batteriche e setticemia. Non dimentichiamo poi che queste conseguenze si legano in molti casi a pericolosi ritardi nelle terapie antitumorali".
Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 ha introdotto nel calendario vaccinale, oltre che nei Livelli Essenziali di Assistenza, la vaccinazione anti Herpes Zoster per la coorte dei 65enni e per le persone con malattie quali diabete mellito, patologia cardiovascolare, broncopneumopatia cronica ostruttiva, o candidati al trattamento con terapia immunosoppressiva. Oggi, rileva Cinieri, "abbiamo a disposizione un nuovo vaccino ricombinante adiuvato che può essere utilizzato in tutti i pazienti oncologici, inclusi quelli immunocompromessi, ed è in grado di offrire una protezione duratura".
"Purtroppo però i pazienti immunocompromessi continuano a essere sottovaccinati, per vari motivi: mancanza di conoscenza delle raccomandazioni e - afferma Pedrazzoli - c'è anche un elemento culturale, perché gli specialisti non sempre includono la vaccinazione nella pratica clinica". "Ci auguriamo che le nuove Raccomandazioni AIOM invertano la tendenza a favore di un cambiamento sostanziale a vantaggio dei pazienti oncologici", conclude Cinieri.
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