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Tumori: alcuni fumatori sono protetti da danni genetici delle sigarette

Oncologia Redazione DottNet | 12/04/2022 16:16

Secondo uno studio americano, avrebbero meccanismi di riparazione Dna più efficienti

La ragione per cui alcuni fumatori si ammalano di cancro ai polmoni mentre altri riescono a sfuggire alla malattia potrebbe risiedere nel fatto che questi ultimi hanno meccanismi più efficienti di riparazione del Dna grazie che impediscono l'accumulo delle mutazioni genetiche indotte dal fumo. È quanto suggerisce uno studio coordinato dall'Albert Einstein College of Medicine di New York e pubblicato su Nature Genetics.  I ricercatori hanno studiato le caratteristiche genetiche delle cellule epiteliali polmonari di due gruppi di persone: 14 non fumatori di età compresa tra 11 e 86 anni, e 19 fumatori di età compresa tra 44 e 81 anni.

"Di tutti i tipi di cellule del polmone, queste sono tra quelle che più tendono a diventare tumorali - commenta uno degli autori dello studio, Simon D.   Spivack - Sopravvivono per anni, persino decenni, e quindi possono accumulare mutazioni sia come conseguenza dell'età che che del fumo".   I ricercatori hanno scoperto che i fumatori accumulano un enorme numero di mutazioni, molto più numerose di quelle che si insorgono fisiologicamente con l'età.
Inoltre è stato osservato che la quantità di danno genetico cresce di pari passo con l'intensità o la durata dell'abitudine al fumo. Tuttavia, raggiunta una certa soglia (pari a un pacchetto al giorno per 23 anni), il numero di mutazioni smette di crescere. "I fumatori più accaniti non avevano il carico di mutazione più elevato", ha aggiunto Spivack. "I nostri dati suggeriscono che questi individui potrebbero essere sopravvissuti così a lungo perché sono riusciti a sopprimere un ulteriore accumulo di mutazioni. Questo livellamento delle mutazioni potrebbe derivare dal fatto che queste persone possiedono sistemi molto efficienti per riparare i danni al Dna o 'disintossicarsi' dal fumo di sigaretta". Per i ricercatori questi risultati potrebbero portare alla messa a punto di test destinati ai fumatori in grado fornire una misura personalizzata del rischio di sviluppare la malattia sulla base della valutazione della capacità di una persona di riparare il Dna.

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