Intervista con Antonio Laganà dell’unità di Ginecologia, Dipartimento della Salute, Materno-Infantile, Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza dell‘Università di Palermo
Una ricerca, pubblicata su European Review for Medical and Sciences sulla possibile associazione del myo-inositolo e dell’acido alfa-lipoico per il trattamento delle donne con la sindrome dell’ovaio policistico, ha evidenziato che non c’è effetto benefico sul miglioramento dei parametri ormonali. Ne abbiamo parlato in questa intervista con il professor Antonio Laganà dell’unità di Ginecologia, Dipartimento della Salute, Materno-Infantile, Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza dell‘Università di Palermo e prima firma dell’ articolo scientifico e membro dell’Experts Group on Inositol in Basic and Clinical Research, (EGOI).
- Professore sempre più donne soffrono della sindrome dell’ovaio policistico. Quali terapie sono consigliate e perché si è parlato di un possibile binomio di trattamento tra myo-inositolo e acido alfa lipoico? "La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disturbo piuttosto diffuso, che colpisce il 10-15% delle donne in età riproduttiva, ma che non sempre viene compreso nella sua complessità. Oltre a impattare sulla fertilità femminile, infatti, questa sindrome ha numerose altre ricadute sulla salute, a cominciare dai disordini metabolici, strettamente connessi alla PCOS.
Professore, a tal proposito, su European review for medical and pharmacological sciences è stato pubblicato uno studio sull’uso combinato di acido alfa lipoico e myo-inositolo. Quali risultati ne sono emersi? "L’obiettivo della review in oggetto è stato quello di effettuare un’analisi critica della letteratura scientifica in merito alla possibile associazione del myo-inositolo e dell’acido alfa-lipoico per il trattamento delle donne con la PCOS. I risultati degli studi analizzati non hanno dimostrato alcun effetto benefico sul miglioramento dei parametri ormonali (rapporto LH/FSH) delle donne con la PCOS e in alcuni casi è stato riscontrato un peggioramento. Sono presenti invece numerose evidenze scientifiche ottenute da studi sperimentali e clinici che supportano il ruolo fondamentale del myo-inositolo per migliorare sia i parametri metabolici che ormonali delle donne con la PCOS. Alla luce di quanto esposto, si deduce che la supplementazione di myo-inositolo in associazione ad acido alfa-lipoico per il management delle donne con la PCOS andrebbe sconsigliata in quanto non supportata da evidenze scientifiche solide."
Professore ci può illustrare brevemente cos’è l’acido alfa lipoico e a cosa serve? Quali alimenti ne sono più ricchi? "L’acido alfa-lipoico svolge un ruolo chiave in molti processi fisiologici, esercitando un’attività antinfiammatoria, immunomodulatoria, antiossidante, detossificante e ipoglicemizzante. Gli alimenti più ricchi di acido alfa-lipoico sono le carni rosse (in particolare fegato, cuore e rene). Tra i vegetali, patate, broccoli, spinaci, pomodori, cavolini di Bruxelles, piselli, riso integrale, ne contengono ottime quantità."
L’acido alfa lipoico è stato utilizzato anche in altri ambiti clinici della ginecologia? Per quali trattamenti terapeutici è più consigliato? "L’acido alfa-lipoico è una molecola molto versatile e interessante per il trattamento di alcune problematiche di natura neuropatica e ortopedica. La supplementazione di acido alfa-lipoico in gravidanza per il trattamento e la prevenzione di alcune complicanze ostetriche (aborto spontaneo e parto pretermine) rappresenta oggi l’uso clinico più innovativo. I dati clinici oggi disponibili supportano la sicurezza e l’efficacia dell’acido alfa-lipoico in gravidanza. L’acido alfa-lipoico grazie alle sue proprietà immunomodulatorie e antinfiammatorie contribuisce a ristabilire e mantenere il corretto network immunologico durante la gravidanza supportandone la durata fisiologica e dimostrando di essere una promettente alternativa terapeutica nella gestione della minaccia di aborto e di parto pretermine."
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