Da gennaio saranno reclutati i pazienti candidabili al trattamento, anche all’interno di un nuovo studio clinico
“La terapia radiorecettoriale migliora la sopravvivenza e la qualità di vita nei pazienti con tumore della prostata in stadio avanzato”. E’ questa la buona notizia arrivata da una nota dello IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia con sede a Milano. A confermarlo sono i dati della Medicina Nucleare della struttura, che da gennaio “recluterà i pazienti candidabili al trattamento, anche all’interno di un nuovo studio clinico”.
In cosa consiste questa terapia? Il principio d’azione della terapia radiorecettoriale, spiegano gli esperti, consiste nelle proprietà del PSMA (acronimo di Antigene Prostatico Specifico di Membrana), ovvero “una proteina che si trova a livelli elevati in oltre il 95% dei tumori della prostata e che è individuata da specifici radiofarmaci legati ad un metallo raro, il Gallio”. Fornendo alle molecole di Gallio una lieve carica radioattiva si può ottenere “un tracciante, rilevabile dall’esame PET, in grado di individuare le cellule che contengono il PSMA, segnalando la presenza del tumore in tutte le sue sedi”.
Lo stesso IEO, ha concluso Ceci, “si posiziona tra i primi centri in Italia nella teranostica, vale a dire l’uso degli isotopi radioattivi sia per la diagnosi che per la cura dei tumori, ma in tutto il mondo questa affascinante disciplina ha ancora potenzialità enormi da sviluppare”. Confermando come l’applicazione al tumore della prostata rappresenti “un importante passo avanti in questa direzione” e come l’Istituto Europeo di Oncologia sia “pronto a dare un contributo fondamentale”. Come confermato da Roberto Orecchia, direttore scientifico dello IEO, “è stato creato un team multidisciplinare che comprende ricercatori e medici esperti in tutte le discipline che insieme si fanno carico del paziente che si trova ad affrontare una diagnosi di cancro alla prostata. Con strumenti e tecniche di dry lab (le immagini) e wet lab (le provette) il team ha l’obiettivo di offrire a tutti i pazienti la medicina di precisione, vale dire il miglior trattamento possibile per ogni persona, utilizzando gli strumenti più avanzati, come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata”, ha spiegato.
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