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Parkinson, a Siena intervento innovativo per la neuromodulazione terapeutica

Neurologia Redazione DottNet | 22/07/2021 21:33

Nell'ultimo intervento sono stati usati elettrodi 'direzionali' cioè ogni contatto stimolante è suddiviso in tre parti

Effettuato all'ospedale di Siena, per la prima volta in Toscana, un innovativo intervento neurochirurgico per la neuromodulazione terapeutica della malattia di Parkinson, un'alternativa 'elettrica' alla terapia farmacologia. "Si tratta di un'importante innovazione - spiega Alessandro Rossi, direttore dipartimento di scienze neurologiche e motorie - e un'opportunità terapeutica rilevante per quei pazienti che, pur rispondendo alla terapia farmacologia, hanno uno stadio così avanzato della malattia che la loro qualità di vita non è più soddisfacente a causa di sintomi motori fortemente invalidanti tra cui tremori a riposo, rigidità e lentezza nei movimenti".

      "Gli interventi di stimolazione cerebrale profonda vengono effettuati a Siena sin dal 2004, con il posizionamento di piccoli elettrodi intracerebrali connessi a un neurostimolatore elettrico - spiega Simone Rossi, neurologo dell'Uoc neurologia e neurofisiologia clinica diretta da Rossi -. L'innovatività consiste nel tipo di elettrodi impiantati": nell'ultimo intervento "sono stati usati elettrodi 'direzionali', cioè ogni contatto stimolante è suddiviso in tre parti, consentendo quindi una migliore personalizzazione della stimolazione e una maggiore possibilità di controllo di potenziali effetti collaterali.
   Inoltre, questi elettrodi sono anche in grado di registrare l'attività dei neuroni vicini, così che il neurologo può rendersi conto delle anomalie 'elettriche' e correggerle al meglio, variando i parametri di stimolazione. Il neurostimolatore è un dispositivo di piccole dimensioni, simile a un pacemaker, che invia all'area del cervello malfunzionante a causa del Parkinson dei segnali elettrici attraverso fili estremamente sottili collegati agli elettrocateteri impiantati.  Tale terapia risulta efficace, oltre che per il Parkinson, anche per il controllo del tremore essenziale e delle distonie gravi, nei pazienti che non possono essere controllati in maniera adeguata tramite terapia farmacologica". "Attraverso la segmentazione dell'elettrodo - aggiunge il neurochirurgo Francesco Cacciola che ha effettuato l'intervento - riusciamo a migliorare il campo elettrico che viene generato. Questa nuova tecnologia permette quindi di orientare il campo elettrico per stimolare solo l'area che ci interessa, potenziando ulteriormente la precisione con la quale andiamo a stimolare un'area millimetrica all'interno del cervello per migliorare i sintomi del Parkinson o dei tremori essenziali".

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