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Identificare l'ipertensione e non scambiarla per menopausa

Cardiologia Redazione DottNet | 29/01/2021 15:30

La raccomandazione è contenuta in un documento di consenso che vede la firma di cardiologi, ginecologi ed endocrinologi della Società Europea di Cardiologia pubblicato sullo European Heart Journal

 Identificare l'ipertensione nelle donne di mezza età e non confonderla con la menopausa è fondamentale per prevenire problemi cardiaci con il passare degli anni. Fino al 50% delle donne sviluppa la pressione alta prima dei 60 anni, ma i sintomi (ad esempio vampate di calore e palpitazioni) sono spesso attribuiti proprio alla menopausa. A dirlo è la raccomandazione contenuta in un documento di consenso che vede la firma di cardiologi, ginecologi ed endocrinologi della Società Europea di Cardiologia pubblicato sullo European Heart Journal. "L'ipertensione è chiamata ipertensione negli uomini, ma nelle donne viene spesso erroneamente etichettata come 'stress' o 'sintomi della menopausa'", ha detto la prima autrice, la professoressa Angela Maas, direttrice del Women's Cardiac Health Program del Radboud University Medical Center di Nijmegen, nei Paesi Bassi. La preeclampsia è collegata a un aumento di quattro volte di insufficienza cardiaca e di ipertensione e a un rischio raddoppiato di ictus. Le donne che hanno una menopausa naturale precoce prima dei 40 anni hanno anche maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari: ogni anno è associato a un aumento del rischio del 3%.

Le condizioni infiammatorie autoimmuni come l'artrite reumatoide e il lupus sono più comuni nelle donne rispetto agli uomini e aumentano il rischio cardiovascolare durante la menopausa. Il documento fornisce indicazioni su come gestire la salute del cuore durante la menopausa, dopo complicazioni della gravidanza e durante altre condizioni come il cancro al seno e la sindrome dell'ovaio policistico. È riconosciuto il ruolo importante di uno stile di vita e di una dieta sani. La terapia ormonale della menopausa è indicata per alleviare sintomi come sudorazioni notturne e vampate di calore nelle donne sopra i 45 anni, ma la terapia non è raccomandata nelle donne ad alto rischio cardiovascolare o dopo un ictus o un infarto. Il documento fornisce ancheconsigli per le donne transgender. "Hanno bisogno di una terapia ormonale per il resto della loro vita e il rischio di coaguli di sangue aumenta nel tempo", spiega Maas. Il documento riconosce che per le transgender "i benefici psicosociali della terapia ormonale con una migliore immagine corporea possono portare a scelte di vita più sane"

Fonte: European Heart Journal

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