Dall'immunoterapia nuove speranze per diverse forme di tumore
Cresce in Italia il numero di pazienti che vivono dopo la diagnosi di tumore. Oggi sono circa 3,6 milioni: +20% rispetto al 2015, quando erano 3 milioni. Non solo. Sono quasi 2,4 milioni le persone che vivono da più di 5 anni dalla scoperta del cancro, mentre nel 2015 non superavano 1,9 milioni. Oggi, per tre neoplasie difficili da trattare in fase avanzata, come il tumore del polmone non a piccole cellule squamoso, del rene e del distretto testa-collo, l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ha approvato la rimborsabilità di pembrolizumab, molecola anti Pd-1. Si tratta, tra l'altro, della prima immunoterapia rimborsata per il trattamento in prima linea del tumore del rene.
L'impatto delle terapie innovative come l'immunooncologia su questi risultati è significativo, soprattutto perché consentono benefici a lungo termine". Per quanto riguarda il tumore al rene, spiega Sergio Bracarda, direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica e Traslazionale dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, "la combinazione di pembrolizumab con axitinib" ha "migliorato in modo significativo la sopravvivenza globale, riducendo del 32% il rischio di morte rispetto a sunitinib, l'attuale standard di cura". Per i tumori della testa e del collo, dice Marco Benasso, direttore della struttura complessa di Oncologia della Asl2 savonese, da oltre 10 anni non vi erano novità importanti nel trattamento di questa patologia". Nello studio di fase 3, spiega, "pembrolizumab ha dimostrato un aumento statisticamente significativo della sopravvivenza globale rispetto al trattamento standard". Per quanto riguarda il tumore del polmone, Aifa ha autorizzato il pembrolizumab per quello non a piccole cellule. Silvia Novello, ordinario di Oncologia Medica presso l'Università degli Studi di Torino precisa come in un nuovo studio il farmaco, in combinazione con la chemioterapia, "ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale".
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