E' responsabile anche di un aumentato rischio cardiovascolare, in particolare di infarto del miocardio e ictus
Grazie a una ricerca internazionale a cui ha partecipato la cardiologia universitaria di Pisa, si è fatto luce sull'efficacia dei farmaci allopurinolo e febuxostat per controllare i livelli di acido urico nel sangue, responsabile, oltre che di patologie come la gotta, anche di un aumentato rischio cardiovascolare, in particolare di infarto del miocardio e ictus. Lo rende noto l'Ateneo pisano precisando che "lo studio, denominato Fast, è stato appena pubblicato sulla rivista The Lancet ed è stato coordinato da una commissione di cui fa parte Raffaele De Caterina, ordinario di cardiologia dell'Università di Pisa e direttore dell'unità operativa di cardiologia 1".
Il successo della procedura non dipende dal tipo di energia utilizzata per l'ablazione come dimostrano i recenti studi. "Pensiamo, quindi, che più di energia sia una questione di strategia"
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Allo stroke sopravvivono 45mila pazienti, che si trovano però a fare i conti con deficit motori (il 40% di loro) e cognitivi (più del 50%)
È un dispositivo temporaneo, utile soprattutto nei bambini
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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