Riguarda i pazienti con mutazioni geniche, con prognosi infausta, che in Italia sono circa 1000 ogni anno
L'immunoterapia ha ridotto il rischio di progressione della malattia o morte del 40% nei pazienti con tumore al colon retto metastatico e con mutazioni geniche, con prognosi infausta, che in Italia sono circa 1000 ogni anno. Lo dimostra lo studio di fase III KEYNOTE-177, presentato in sessione plenaria al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO). L'immunoterapia pembrolizumab ha inoltre raddoppiato la sopravvivenza senza progressione di malattia (16,5 mesi) rispetto alla chemioterapia (8,2) in questi pazienti.Nel tumore del colon-retto il 20% delle diagnosi è in fase avanzata, ma l'immunoterapia - che mira a risvegliare il sistema immunitario contro il cancro - può dunque cambiare lo standard di cura.
La molecola immunoterapica pembrolizumab ha infatti ridotto il rischio di progressione della malattia o morte del 40% rispetto allo standard di cura rappresentato dalla chemioterapia, con una migliore tollerabilità. Ha inoltre raddoppiato la sopravvivenza libera da progressione di malattia (16,5 mesi) rispetto alla chemioterapia (8,2).
Lo studio ha coinvolto 307 persone con carcinoma del colon-retto metastatico con mutazioni. Anche la percentuale dei pazienti che hanno riportato una diminuzione delle dimensioni del tumore (tasso di risposta obiettiva), afferma Fortunato Ciardiello, Ordinario di Oncologia Medica Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e sperimentatore principale dello studio per l'Italia, "era migliore con pembrolizumab, pari al 43,8% rispetto a 33,1% con chemio. L'11% dei pazienti trattati con l'immunoterapia ha mostrato risposta completa (nessun tumore rilevabile) e nel 30,9% la malattia si è mantenuta stabile. In confronto, il 3,9% e il 42,2% dei pazienti trattati con chemioterapia hanno evidenziato, rispettivamente, risposta completa e malattia stabile".
Va evitato l'uso eccessivo in quanto le radiazioni provenienti dalla diagnostica per immagini potrebbero essere responsabili del 5% di tutti i casi di cancro all'anno, come tumori ai polmoni, al seno ed altri tipi di tumori
Cinieri: "Sono problemi che interessano quasi tutte le patologie oncologiche"
A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche
Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti