La tecnica si è dimostrata efficace nel frenare la crescita del tumore nei topi
Scoperta una nuova strategia per affamare definitivamente i tumori: consiste nell'imporre nuovi 'posti di blocco' molecolari per fermare gli enzimi più furbi che tentano di aggirare il divieto di stimolare lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni. La tecnica si è dimostrata efficace nel frenare la crescita del tumore nei topi, come riporta lo studio pubblicato su Nature Communications dai ricercatori dell'Istituto Eunice Kennedy Shriver per la salute infantile e lo sviluppo umano (Nichd) dei National Institutes of Health (Nih) americani. Il loro risultato, seppur preliminare, rappresenta un importante passo avanti nella lotta ai tumori: da diversi anni, infatti, si sta cercando di combatterli bloccando la crescita dei vasi sanguigni che li nutrono, ma ogni tentativo è risultato vano perché le cellule tumorali reagiscono producendo maggiori quantità di molecole che stimolano lo sviluppo dei vasi.
Tra i fattori che promuovono questo processo (chiamato angiogenesi) c'è il fattore di crescita VEGF, che agisce su un recettore posto sulle cellule che rivestono il lume dei vasi sanguigni: in passato sono stati sperimentati diversi farmaci per impedire questo legame, ma alla fine ogni sforzo è risultato inutile perché le cellule tumorali reagivano producendo maggiori quantità di VEGF. Allora i ricercatori americani hanno pensato di inibire gli enzimi che si attivano all'interno delle cellule dei vasi sanguigni dopo che il fattore di crescita ha legato il recettore. In questo modo sono riusciti a fermare l'angiogenesi nelle cellule umane coltivate in provetta e negli embrioni del pesce zebra. La stessa strategia, provata sui topi di laboratorio, ha permesso di ridurre l'angiogenesi e la crescita del tumore stesso.
fonte: Nature Communications
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