Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry
Gli omega-3 da olio di pesce potrebbero essere efficaci al pari degli psicofarmaci oggi in uso contro la sindrome da iperattività e deficit attentivo (ADHD), almeno per una quota dei pazienti. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry e condotto presso il King's College London, secondo cui integratori di omega-3 sono efficaci per quei pazienti con ADHD che hanno una carenza specifica di omega-3 misurabile con un prelievo di sangue. I risultati orientano verso terapie personalizzate per questa malattia, spiega all'ANSA l'italiano Carmine Pariante che ha coordinato il lavoro, mirate solo ai pazienti con una carenza specifica che, almeno nei paesi occidentali dove il consumo di pesce è limitato, potrebbe interessare fino a 2 soggetti con ADHD su 3.
L'ADHD è caratterizzato da deficit di attenzione, difficoltà di concentrazione, impulsività, etc. La cura si basa su un farmaco, il metilfenidato (una anfetamina). Precedentemente gli stessi psichiatri avevano evidenziato che i pazienti con ADHD presentano spesso un deficit di omega-3, che si vede anche dalla pelle secca e squamosa, o con eczema o anche dagli occhi secchi.
fonte: Translational Psychiatry
I Disturbi dello spettro autistico colpiscono circa l’1% della popolazione mondiale
Test clinici la promuovono. L'esperto: 'Mai come sostitutivo del medico'
Più comuni nelle femmine, a scapito di sostanze neuroprotettive
De Leo: "Alcuni Paesi si sono dotati di strumenti come Linee Guida o raccomandazioni. In Italia non vi è ancora un approccio definito, nonostante sia il Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone"
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
Commenti