Realizzato anche grazie alle Università di Bologna e Verona
E' stato realizzato un nuovo test per rilevare le forme anomale della proteina tau legate a tipi non comuni di malattie neurodegenerative che vengono chiamate "taupatie". A sviluppare questo nuovo esame (dal nome 4R RT-QuIC) è stato un team internazionale di ricercatori coordinato dal National Institute of Health (l'Istituto superiore di sanità degli Stati Uniti d'America) a cui hanno contribuito anche quelli delle Università di Bologna e Verona. In un lavoro pubblicato su Acta Neuropathologica, gli studiosi lo descrivono come il progresso che potrà dar loro la speranza di usare il liquido cerebrospinale per diagnosticare queste e probabilmente anche altre malattie neurologiche più comuni, come il morbo di Alzheimer.
I ricercatori sono arrivati a questo risultato collegando l'accumulo anormale di proteina tau nel cervello ad almeno 25 diverse malattie neurodegenerative. Per diagnosticarle con precisione il tessuto cerebrale spesso deve essere analizzato dopo la morte del paziente. Per il loro studio, i ricercatori hanno utilizzato lo stesso concetto di test sviluppato durante l'utilizzo di campioni di tessuto cerebrale post mortem per rilevare i tipi di tau anormali anche su pazienti vivi. Hanno adattato il test per il rilevamento di tau anormali per le paralisi sopranucleare progressiva, la degenerazione corticobasale e altre tauopatie meno comuni.
fonte: Acta Neuropathologica
Il risultato è pubblicato sulla rivista Alzheimer’s & Dementia dal gruppo di ricerca del Massachusetts General Hospital di Boston guidato da Julian Daniel Sunday Willett
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