Uno studio cross-over condotto dall’Istituto Fatebenefratelli di Genzano e Igea Pharma NV è volto a dimostrare l’efficacia dell’integratore alimentare Alz1 Tab (Euvitase) per il trattamento dei disturbi cognitivi e comportamentali dell’Alzheimer
Uno studio cross-over condotto dall’Istituto Fatebenefratelli di Genzano e Igea Pharma NV è volto a dimostrare l’efficacia dell’integratore alimentare Alz1 Tab (Euvitase) per il trattamento dei disturbi cognitivi e comportamentali dell’Alzheimer
Un anno per testare una nuova strada contro l’Alzheimer. L’Istituto San Giovanni Di Dio Fatebenefratelli di Genzano (Roma) e Igea PharmaNV, healthtech company, attiva nella prevenzione dell’Alzheimer e del Diabete di tipo 2, hanno avviato uno studio neuropsicologico sull’efficacia dell’integratore alimentare Alz1 Tab (Euvitase) nel trattamento dei disturbi cognitivi e comportamentali come sintomi della malattia di Alzheimer.
Lo studio coinvolge 40 soggetti con forme lievi di demenza di Alzheimer per un periodo di 12 mesi ed è in cross over: due gruppi si alternano in periodi di sei mesi assumendo l’integratore Alz1 Tab (Euvitase), a base di Oleuropeina e Glutatione biodisponibile.
La malattia di Alzheimer (AD) rappresenta fino all’85% di tutte le forme di demenza. La AD colpisce l’8-10% degli ultra-sessantacinquenni e il 32% degli ultra-ottantenni. Secondo le stime più recenti in Italia i malati di Alzheimer sono circa 900mila ed i nuovi casi sono stimabili in circa 80mila l’anno.
“La malattia di Alzheimer - spiega il professor Massimo Marianetti, Direttore medico scientifico Centro Alzheimer - è sicuramente una delle grandi sfide sanitarie del XXI secolo. Sono sempre stato in prima linea accanto ai pazienti e alle loro famiglie con tenacia e spirito di innovazione. Per questo credo molto in questo progetto".
“Questo studio rappresenta per noi un importante passo avanti sul cammino intrapreso da Igea Pharma NV – spiega Diego Mortillaro, ceo di Igea Pharma NV – da anni investiamo in ricerca per offrire alle persone nuovi strumenti di contrasto a malattie gravi come l’Alzheimer; siamo inoltre convinti che sia il momento storico giusto per concentrare sempre di più gli sforzi del settore pubblico e privato in direzione della prevenzione, il vero futuro della medicina moderna”.
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