Si calcola che in Italia circa 200.000 persone siano oggi affette da queste patologie, colpiscono con la stessa frequenza i due sessi, con un esordio clinico che in genere si colloca fra i 15 e i 45 anni.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali, o in inglese,"IBD" (inflammatory bowel disease) sono un gruppo di patologie croniche a carattere flogistico, che interessano elettivamente il grosso intestino (rettocolite ulcerosa) o qualsiasi tratto del tubo digerente, dalla bocca all'ano (morbo di Crohn), la cui patogenesi è considerata autoimmune. Si calcola che in Italia circa 200.000 persone siano oggi affette da queste patologie che colpiscono con la stessa frequenza i due sessi, con un esordio clinico che in genere si colloca fra i 15 ed i 45 anni.
Si tratta di patologie per le quali ancora non è nota un’unica causa certa, tuttavia, risulta ormai noto l’instaurarsi di un’importante squilibrio immunologico a causa di un'alterata interazione tra fattori genetici propri di un individuo e differenti fattori ambientali.
La flora intestinale, o microbiota, l’insieme dei batteri che vivono nel nostro intestino, sembra essere indispensabile per mantenere l'equilibrio dei processi immunomodulatori ed anti-infiammatori tipici delle malattie autoimmuni. In generale, numerosi studi considerano patogenetica la dieta occidentale ad alto contenuto di grassi ed alto contenuto di carboidrati, fattori che, determinando dei cambiamenti significativi nella costituzione e nella struttura del microbiota intestinale (disbiosi), contribuiscono a scatenare e a perpetrare le condizioni che portano alla patologia autoimmune, facendo prevalere i microbi patobionti che sono i responsabili di un’alterata attivazione immunitaria.
E' noto che le IBD presentino una certa "familiarità", ovvero la tendenza ad un maggior rischio nei parenti delle persone affette, ma non sono malattie ereditarie.
Sia la Malattia di Crohn, che la Colite ulcerosa, sono malattie ad andamento cronico o ricorrente, che si presentano con periodi di latenza alternati a fasi di riacutizzazione.
I sintomi delle due patologie sono diversi, e possono essere di natura gastrointestinalie che extraintestinale. I sintomi intestinali più frequenti sono rappresentati da diarrea cronica o recidivante, con o senza sangue visibile, dolori addominali, stimolo doloroso all'evacuazione spesso non seguito dalla stessa (tenesmo), vomito, nausea.
I sintomi extraintestinali più frequenti, invece, sono rappresentati da perdita di peso o alterazione della crescita staturo/ponderale, anemia, febbri ricorrenti, debolezza.
Nel tempo la Malattia di Crohn può complicarsi con la formazione di stenosi (restringimenti del lume del tratto di intestino colpito fino all'occlusione intestinale), fistole (comunicazioni tra intestino e cute, o fra organi addominali) o ascessi. Queste complicanze possono richiedere un intervento chirurgico.
La rettocolite ulcerosa può complicarsi, invece, con lo sviluppo di un megacolon tossico (dilatazione del colon che necessita di intervento chirurgico), o di un cancro sulla mucosa infiammata del colon.
In alcuni casi possono risultare associati alle due malattie manifestazioni extra-intestinali quali patologie articolari, oculari, cutanee, epatiche, ecc.
Anche situazioni di disagio psichico, come ansia e depressione, possono essere associate.
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