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Il Parkinson potrebbe innescarsi nell'intestino

Neurologia Redazione DottNet | 27/06/2019 13:48

Studio Usa: possibile trasmissione tramite il nervo vago

Il morbo di Parkinson può innescarsi nell'intestino e diffondersi al cervello attraverso il 'nervo vago' che collega i due distretti corporei. Lo suggerisce la ricerca pubblicata sulla rivista Neuron e condotta su animali dal gruppo della Johns Hopkins Medicine di Baltimora guidato da Ted Dawson. Gli esperimenti offrono una prima prova concreta del ruolo diretto (e causale) dell'intestino nel Parkinson. Sono ormai numerose le evidenze del legame tra intestino e morbo di Parkinson, la malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l'Alzheimer: a cominciare dalle alterazioni del microbiota intestinale dei pazienti parkinsoniani, passando per i problemi intestinali (tipicamente la costipazione) che accompagnano e spesso precedono l'esordio del Parkinson. Non ultima la scoperta che nell'appendice si accumula la proteina che 'devasta' il cervello nel Parkinson, l'alfa-sinucleina.

Ed è proprio a partire dall'alfa-sinuclina che è stato condotto il nuovo lavoro: gli esperti hanno dimostrato inconfutabilmente che iniettando la molecola nella pancia di topi, questi dopo 7-10 mesi si ammalano di Parkinson (con l'alfa-sinucleina che risulta accumulata nel cervello e comparsa di disturbi motori e comportamentali tipici della malattia).

Gli esperti hanno anche dimostrato un possibile meccanismo attraverso cui avviene il 'contagio' da pancia a cervello, il nervo vago, come un cavo elettrico che unisce i due distretti.  L'alfa-sinucleina iniettata nell'intestino arriva nel cervello viaggiando attraverso questo nervo. Infatti, se il nervo viene reciso i topi non si ammalano di Parkinson dopo aver iniettato la molecola nella loro pancia.  Il prossimo passo sarà scandagliare nel dettaglio il meccanismo in cui il nervo consente la risalita della molecola tossica nel cervello, concludono gli esperti.

fonte: Neuron

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