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Con la regola dell'ABCDE si può battere il melanoma

Oncologia Redazione DottNet | 14/05/2019 14:07

A sta per asimmetria anomala di un neo, B per bordi frastagliati, C per colore variegato piuttosto che uniforme, D per dimensione superiore ai 6 millimetri, E per evoluzione rapida nel tempo

Con la prevenzione e la regola dell'ABCDE si può battere il melanoma, il tumore più aggressivo della pelle. A sta per asimmetria anomala di un neo, B per bordi frastagliati, C per colore variegato piuttosto che uniforme, D per dimensione superiore ai 6 millimetri, E per evoluzione rapida nel tempo. Questo il messaggio lanciato dagli esperti in occasione della giornata mondiale del melanoma. Occorre non trascurare, affermano gli esperti, anche sanguinamento, prurito o secchezza di un neo preesistente, una 'macchiolina' circondata da un nodulo o da un'area arrossata.

  Importanti sono i controlli, almeno uno l'anno, meglio se prima o dopo l'estate. Nell'esposizione al sole, preferibilmente non tra le 11 e le 17, spalmare ogni due ore e dopo ogni bagno abbondante crema solare (comprese palpebre, occhi, orecchie, piedi), indossare magliette, cappellini. Particolare attenzione in generale devono prestare persone che svolgono un lavoro all'aria aperta, con un sistema immunitario indebolito da chemio o trapianti o che hanno familiarità per il melanoma.

"Il dermatologo - spiega Alessandra Gennari, direttore della Struttura complessa di Oncologia dell'Azienda ospedaliera di Novara - è la prima 'sentinella' nell'individuare un melanoma, ma anche educatore sui fattori di rischio". In Italia ogni anno, secondo i dati Airtum 2017, si registrano 7.300 nuovi casi negli uomini e 6.700 nelle donne, con un'incidenza raddoppiata negli ultimi 10 anni e un picco maggiore fra 40 e 60 anni, sebbene siano in aumento le diagnosi in età più giovanile. La malattia, specie in fase iniziale, oggi è però più curabile, soprattutto rivolgendosi a centri di eccellenza con unità sul melanoma. "La svolta nell'ultimo decennio - aggiunge Gennari - è stata rappresentata dall'introduzione di nuovi farmaci. Tra questi terapie a bersaglio molecolare, che hanno ridotto l'utilizzo della chemio nella malattia avanzata, impiegabili anche in terapia adiuvante a scopo preventivo dopo l'intervento di asportazione del melanoma, e l'immunoterapia".

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