Canali Minisiti ECM

In una proteina il tallone d'Achille del tumore al pancreas

Oncologia Redazione DottNet | 22/04/2019 20:07

Può essere un marcatore per la diagnosi precoce

E' in una proteina che si nasconde il tallone d'Achille del tumore al pancreas, che può essere un marcatore per farne una diagnosi più precoce possibile. E' la scoperta raggiunta dei ricercatori del Salk Institute i cui lavori sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature. Le cellule stellate pancreatiche (che sono tipicamente dormienti in un tessuto normale), si attivano e secernono proteine per formare un guscio attorno al tumore. Queste stesse cellule secernono anche una proteina di segnalazione, la Lif, che trasmette segnali stimolatori alle cellule tumorali per guidarne lo sviluppo e la progressione nel modo più rapido.

Gli studiosi hanno anche esaminato i suoi livelli nel tessuto tumorale e nel sangue da pazienti con carcinoma pancreatico umano. Hanno trovato alti livelli di Lif sia nei tumori dei pazienti sia nel sangue. Hanno anche trovato una correlazione significativa tra livelli di Lif, progressione tumorale e risposta del paziente alla chemioterapia. Attualmente, l'unico biomarcatore per il tumore al pancreas approvato dalla Fda, la Food and drug administration (l'ente governativo Usa che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) è un carboidrato chiamato Ca19-9.

fonte: Nature

Commenti

I Correlati

Va evitato l'uso eccessivo in quanto le radiazioni provenienti dalla diagnostica per immagini potrebbero essere responsabili del 5% di tutti i casi di cancro all'anno, come tumori ai polmoni, al seno ed altri tipi di tumori

Cinieri: "Sono problemi che interessano quasi tutte le patologie oncologiche"

A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche

Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni

Ti potrebbero interessare

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ultime News

Più letti