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La roadmap delle complicanze nei tumori ginecologici

Oncologia Redazione DottNet | 26/02/2019 12:36

L'hanno stilata, partendo da casi clinici reali, gli esperti di varie discipline riuniti all' ospedale San Gerardo di Monza

Una 'roadmap' per guidare la risoluzione delle numerose complicanze che si possono incontrare nel trattamento dei tumori ginecologici. L' hanno stilata, partendo da casi clinici reali, gli esperti di varie discipline riuniti all' ospedale San Gerardo di Monza nei giorni scorsi per l' evento 'Master of disaster'. Un appuntamento al quale hanno partecipato venerdì 22 e sabato 23 febbraio circa 150 discenti da tutta Italia, con l' intervento di ospiti nazionali e internazionali. Il titolo della 2 giorni è stato mutuato da un corso inventato da Andreas du Bois, direttore della Clinica ginecologica oncologica di Essen, in Germania.

Un evento di formazione dedicato appunto ai 'disastri', ossia alle complicanze chirurgiche e mediche possibili quando si cura una paziente con neoplasia ginecologica. "Tali patologie presentano molte sfide - spiega Fabio Landoni, direttore dell' Unità operativa complessa di Ginecologia del San Gerardo - Al ginecologo oncologo non solo è richiesta la conoscenza della neoplasia e del suo trattamento chirurgico e medico, ma soprattutto la conoscenza della gestione delle complicanze correlate a una chirurgia sempre più radicale e agli effetti collaterali dei nuovi farmaci utilizzati".

Nei centri di riferimento italiani, un approccio multispecialistico è riconosciuto come il metodo più efficace per identificare e risolvere queste condizioni cliniche. Pertanto, sottolinea una nota dalla struttura brianzola, "colleghi dai maggiori istituti ginecologici oncologici italiani e internazionali, nonché collaboratori specialisti in chirurgia generale e urologia, hanno affiancato l' équipe del San Gerardo e collaborato alla creazione di quello che si è rivelato un interessante confronto scientifico sull' argomento".

"Questo approccio di team-working - evidenzia Landoni - traccia un metodo efficace da applicare sempre più nelle nostre corsie, dove colleghi dedicati quali urologi, chirurghi, oncologi, radiologi, radioterapisti possono cooperare quotidianamente nelle unità oncologiche per fornire il supporto che queste complesse e fragili malate necessitano". Per il direttore generale dell' Asst di Monza, Mario Alparone, "questo congresso si è rivelato un ulteriore passo per il rafforzamento di network collaborativi nazionali e internazionali e ha rappresentato un' ulteriore occasione per ricordare come anche in questo campo la strategia vincente sia costituita da un approccio clinico multidisciplinare nell' ambito del quale diversi specialisti intervengono lungo un percorso di presa in carico del malato. Questo approccio garantisce ai nostri assistiti e ai loro familiari di non sentirsi soli". 

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