Non ci sono scuse per chi si concede peccati di gola fingendo di ignorare il 'peso' delle calorie. Il cervello umano, infatti, è in grado di stimare il contenuto di energia e di grassi presente negli alimenti semplicemente osservandoli e in meno di 200 millesimi di secondo. Lo dimostra uno studio, recentemente pubblicato su Neuroimage, frutto della collaborazione del Centre Hospitalier Universitaire Vaudois (Chuv), dell'Università di Losanna, del Centre d'Imagerie Biomédicale (Cibm) e del Nestlé Research Centre di Losanna.
I ricercatori, per capire le reazioni del cervello di fronte ai cibi, hanno chiesto ad un campione di adulti sani di distinguere le immagini raffiguranti alimenti da quelle raffiguranti soggetti di altra natura, mentre la loro attività cerebrale veniva misurata con un elettroencefalogramma. Senza che le persone sottoposte al test ne fossero informate, le immagini degli alimenti erano state in precedenza suddivise in 2 categorie: da una parte le raffigurazioni di alimenti ad alto contenuto di grassi e dall'altra le immagini di alimenti light.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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