Canali Minisiti ECM

L'epilessia colpisce i bambini ma i farmaci sono studiati su adulti

Farmaci Redazione DottNet | 11/02/2019 14:09

La malattia interessa in Italia quasi 600mila persone (30 mila nuovi casi all'anno) e si manifesta, nei due terzi dei casi, prima della pubertà

 Informazione adeguata sulla patologia, regimi terapeutici semplici, visite mediche periodiche, interventi per migliorare l'aderenza al trattamento. Sono le raccomandazioni della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Sinpia) ai responsabili delle cure alle persone con epilessia. Malattia che interessa in Italia quasi 600mila persone (30 mila nuovi casi all'anno) e che si manifesta, nei due terzi dei casi, prima della pubertà. "Il trattamento delle epilessie in età pediatrica - osserva Carmela Bravaccio Sinpia, in occasione della giornata mondiale della malattia l'11 febbraio - ha implicazioni particolarmente complesse ed è gravato da un ampio margine di arbitrarietà che ha origini multiple.

Un primo elemento di grande complessità nel trattamento risiede nella eterogeneità delle cause delle epilessie con esordio infantile e nella varietà dei sintomi, talvolta molto rari, di diversa gravità. Un secondo elemento deriva dalla bassa specificità dei trattamenti disponibili.

Per la maggioranza dei farmaci, infatti, il meccanismo di azione rimane poco conosciuto". Ma c'è un altro problema, per Bernardo Dalla Bernardina, past president Sinpia, ed è il fatto che "gli studi di efficacia sui farmaci sono stati inizialmente condotti sugli adulti e solo successivamente e non sistematicamente, su soggetti in età pediatrica. Il giudizio di efficacia nel bambino è quindi prodotto, in modo indiretto, tramite un processo deduttivo derivante da studi sugli adulti, inevitabilmente condotti su popolazioni con forme di epilessia scarsamente paragonabili a quelle tipiche dell'età infantile". "Sebbene gli organi regolatori abbiano negli ultimi anni recepito queste gravi limitazioni - aggiunge Renzo Guerrini, Vice Presidente Sinpia - e lavorato per ridurne le conseguenze, l'iter che conduce dalle fasi preliminari di individuazione di nuove molecole di interesse alla loro disponibilità in ambito pediatrico resta lungo e incerto". 

Commenti

I Correlati

Arriva una App a semaforo targata AIFA per favorire l’uso appropriato degli antibiotici

VII Rapporto Farmacia, forti disparità regionali e generazionali

Aifa: Rischio danno epatico indotto da Veoza‌

Aifa | Redazione DottNet | 25/02/2025 14:02

La nota specifica che il farmaco Veoza contiene fezolinetant, un antagonista del recettore della neurochinina 3, ed è indicato per il trattamento dei sintomi vasomotori (VMS), da moderati a gravi, associati alla menopausa

Per accelerare la disponibilità di trattamenti per malattie rare, le aziende condividono come stanno adattando le loro strategie di lancio e coinvolgendo in modo più approfondito medici ed esperti

Ti potrebbero interessare

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ultime News

Più letti