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Scoperta una nuova area del cervello, controlla il movimento delle dita

Neurologia Redazione DottNet | 23/11/2018 10:14

La regione si trova nella connessione fra il cervello e il midollo spinale, nella faccia inferiore del cervelletto

Scoperta una nuova area del cervello umano, assente nelle scimmie e negli altri animali, che sarebbe responsabile del controllo motorio altamente raffinato in particolare nelle dita, come l'abilità unica nell'uomo di suonare il pianoforte o eseguire operazioni chirurgiche. La regione, individuata dal cartografo del cervello George Paxinos del Neuroscience Research Australia (NeuRa) presso l'University of New South Wales, si trova nella connessione fra il cervello e il midollo spinale, nella faccia inferiore del cervelletto. Integra le informazioni sensorie e cinetiche per regolare la postura, l'equilibrio e i piccoli movimenti di precisione. Paxinos negli ultimi decenni ha disegnato mappe straordinariamente dettagliate del cervello umano e i suoi atlanti sono fra le pubblicazioni più citate in neuroscienza e sono regolarmente usati in chirurgia.

Sospettava da circa 30 anni l'esistenza della regione, che ha chiamato Endorestiform Nucleus.

Ora, scrive sul sito di di Neuroscience Research Australia, i metodi più avanzati di rilevamento e di imaging hanno reso possibile dimostrarne l'esistenza. "Vi sono caratteristiche uniche al cervello umano. Oltre alle maggiori dimensioni ci sono area con specifiche funzioni e probabilmente quella individuata è una di queste. Ciò che resta da fare è determinarne in dettaglio le funzioni. Ora che è stata mappata, potrà essere studiata dalla più ampia comunità di ricerca", aggiunge. Paxinos ha scoperto e mappato altre regioni del cervello, ma questa scoperta è particolarmente speciale perché 'chiude il cerchio'. Ventotto anni fa, quando ha pubblicato il primo atlante del tronco cerebrale, aveva già visto qualcosa di inconsueto in quell'area. "Alcune cellule erano molto singolari. Ma non ho avuto allora l'audacia di dire che era una struttura separata".

Fonte: Neuroscience Research Australia

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