Canali Minisiti ECM

Cervello, per le cure del futuro avatar e neuroprotesi

Neurologia Redazione DottNet | 24/06/2024 21:01

Progetto Mnesys, la frontiere per le malattie neurologiche

E' l'organo più affascinante, quello più complesso e anche il più difficile da studiare. A svelare i segreti del cervello e a contribuire a migliorare le cure per le malattie che lo affliggono potrebbero ora contribuire modelli virtuali capaci di riprodurre la sua complessa organizzazione e la sua capacità di adattamento, alcuni aspetti del suo funzionamento. A questo obiettivo sta lavorando uno dei macro-progetti (Spoke 2) del progetto Mnesys, il più ampio programma di ricerca sul cervello mai realizzato in Italia, presentato a Napoli al primo forum che riunisce i 500 scienziati italiani impegnati. Una delle peculiarità del cervello è la neuroplasticità, cioè la capacità naturale di adattarsi e cambiare, a ogni età, in risposta alle esperienze, all'invecchiamento, alle malattie.

"Il potere plastico del cervello ci permette di imparare qualcosa di nuovo, acquisire informazioni e adattarsi all'ambiente circostante", spiega Fabrizio Esposito, ordinario di Bioingegneria dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" di Napoli e coordinatore dello Spoke 2. A rendere possibile questa proprietà è la capacità del cervello di modificare le proprie connessioni in continuazione. "L'attività cerebrale si svolge in complesse reti neurali e si organizza su diversi piani funzionali, le cosiddette scale di complessità", illustra Egidio D'Angelo, professore ordinario di Fisiologia all'Università di Pavia e responsabile del progetto di modellistica del cervello all'interno dello Spoke 2. 

"In Mnesys, per la prima volta in Italia, siamo riusciti a sviluppare il cervello virtuale, cioè rappresentazioni digitali multiscala dei neuroni, dei microcircuiti e delle reti neurali fino all'intero cervello", aggiunge. Non solo: i ricercatori stanno lavorando alla costruzione di veri e propri gemelli digitali del cervello di singoli pazienti. Permetteranno di di fare un passo avanti nella lotta alle malattie del cervello, aiutando a migliorare la diagnosi, predire l'evoluzione della malattia e scegliere il trattamento più efficace per ciascun paziente. Intanto, Mnesys sta cercando di approfondire in che modo il cervello e il resto dell'organismo interagiscono tra di loro. Un filone di ricerca che potrebbe avere ricadute in tutte quelle condizioni in cui il cervello non ha il normale controllo sul corpo e i muscoli, come le lesioni del midollo spinale. Uno studio condotto da un gruppo di ricerca coordinato da Patrizia Fattori dell'Università di Bologna ha identificato due nuove aree che "rappresentano delle buone candidate all'interno delle quali effettuare un ipotetico impianto neuroprotesico, dice Fattori, che coordina lo Spoke 4 di Mnesys. "Queste conoscenze di base consentiranno di aiutare pazienti con deficit motori, come ad esempio chi ha una lesione del midollo spinale che causa la disconnessione del cervello dai muscoli, o, in caso di ictus, per aumentare la loro autonomia", aggiunge Fattori.

Tuttavia, non è solo il cervello a influenzare il comportamento del corpo. Accade anche il contrario: ne è un esempio l'impatto del microbiota su alcune malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. Una ricerca condotta da un gruppo di ricerca guidato dalle professoresse Laura Calzà e Luciana Giardino dell'Università di Bologna ha mostrato come l'invecchiamento precoce del microbioma causi un'infiammazione del colon che anticipa l'insorgenza dei difetti di memoria della malattia di Alzheimer. "Conoscere questa fase pre-sintomatica apre possibilità preventive e terapeutiche completamente nuove, ad esempio regolando opportunamente i segnali che derivano dal microbiota", dice Calzà, ordinaria di Anatomia degli animali domestici del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Università di Bologna.

Commenti

I Correlati

Risultati positivi nel trattamento della nevralgia trigeminale classica emergono da uno studio condotto dai neurochirurghi e ricercatori dell’I.R.C.C.S. Neuromed

Una ricerca coordinata dall’Istituto per la bioeconomia del Cnr e dall’Università degli Studi di Milano ha messo in evidenza le proprietà dell’estratto di arancia rossa nel mitigare gli effetti della patologia

Il finanziamento per progetti di Ricerca su prevenzione e fasi precoci della malattia di Alzheimer ed uno studio basato su tecniche di arte-terapia nel trattamento di persone affette da Alzheimer o Disturbo Cognitivo Lieve

Un’indagine di IQVIA Italia, leader mondiale nei dati sanitari e farmaceutici, fotografa lo scenario attuale italiano sulla malattia del Parkinson

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti