Rapporto Iarc, servono più prevenzione e diagnosi precoci
La prevenzione funziona, con meno tumori ai polmoni nei paesi che riducono i fumatori e un calo di quelli alla cervice negli Stati in cui ci si vaccina per l'Hpv, eppure nel mondo il numero di casi e di morti per questa malattia è in aumento. La fotografia è del rapporto dell'Iarc, l'agenzia sul cancro dell'Oms, che vede l'Europa tra i paesi più colpiti. Nel mondo, spiega il documento basato sul sistema di sorveglianza Globocan su 185 paesi e 36 forme di neoplasia, un uomo su cinque e una donna su sei svilupperanno un tumore nella propria vita, e un uomo su otto e una donna su undici ne morirà.
Metà delle nuove diagnosi e più di metà delle morti si verificano in Asia, si legge nel rapporto, mentre il 23,4% dei casi e il 20,3% dei morti si trovano in Europa, che però ha solo il 9% della popolazione mondiale. In Asia e in Africa si muore di più rispetto ai casi, sia perché prevalgono tumori a prognosi peggiore sia per la minore assistenza medica. Per quanto riguarda i tipi di tumore più diffusi, polmone, colon retto e seno insieme danno un terzo dei casi e dei morti, mentre il solo cancro al polmone, segnalato tra quelli più in crescita, soprattutto nelle donne, è responsabile del 18% delle vittime. Fra le buone notizie invece il rapporto segnala la crescita delle persone che sopravvivono a cinque anni dalla diagnosi, passate da 32 a quasi 44 milioni. "Questi nuovi dati - sottolinea il direttore dello Iarc Christopher Wild - sottolineano che rimane ancora molto da fare, e che la prevenzione ha un ruolo chiave. Una prevenzione efficace e iniziative per la diagnosi precoce devono essere messe in campo urgentemente per controllare questa malattia devastante".
A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche
Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni
I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”
Da Lilly arriva “The Life Button” un bottone per non “perdere il filo” delle cure
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti