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Analizzate le mutazioni genetiche di oltre 20 tumori infantili

Oncologia Redazione DottNet | 02/03/2018 13:51

Studio su Nature rivela i potenziali bersagli farmacologici

Le mutazioni genetiche di oltre 20 diversi tipi di cancro infantile sono state analizzate da due team di ricercatori che hanno pubblicato i risultati delle loro indagini sulla rivista Nature. Questo lavoro, condotto su un ampio campione di casi, permetterà di individuare potenziali bersagli per nuove terapie. "E' uno studio interessante che aiuta a capire meglio come si sviluppano i tumori pediatrici, di cui in Italia si registrano ogni anno tra 1500 e 1600 nuovi casi, soprattutto leucemie e neoplasie cerebrali", spiega all'ANSA Antonio Ruggiero, responsabile dell'Unità di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Gemelli e docente presso l'Università Cattolica.  

I casi di cancro nei bambini sono più rari, il ché significa che ci sono meno pazienti da iscrivere negli studi clinici, meno casi da analizzare e meno aziende interessate a creare farmaci per un mercato relativamente piccolo.

E' proprio su questo campo che si sono concentrati gli sforzi di due gruppi di ricerca hanno combinato i dati relativi complessivamente a 1700 casi di tumori molto diversi fra loro, da quelli del sangue a quelli del cervello e delle ossa. Un gruppo di scienziati del Centro Tedesco per la Ricerca sul Cancro di Heidelberg, in Germania, ha studiato 961 casi che rappresentano 24 diversi tipi di cancro.    L'altro, presso il St. Jude Children's Research Hospital di Memphis, nel Tennessee, ha analizzato 1.699 casi relativi 6 forme di cancro. Ogni studio ha identificato più di 140 geni che potrebbero contribuire a guidare la crescita tumorale.

"L'ampio campione studiato - commenta Ruggiero - permette di meglio caratterizzare le neoplasie infantili: i dati dimostrano infatti come le mutazioni presenti nei tumori degli adulti non sempre sono presenti nello stesso tipo di cancro che si presenta nei piccoli. Di conseguenza per lo stesso tumore un farmaco che funziona per l'adulto non funziona per il bambino. Questi risultati costituiscono quindi uno stimolo per lo sviluppo di nuove terapie più appropriate per il trattamento di ogni singolo paziente in base al profilo specifico di mutazioni".

fonte: ansa

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