"punterò sul lato tecnologico della professione"
Giuseppe Vespasiani è il nuovo presidente della Società italiana di urologia. Classe 1948, aquilano, direttore della scuola di specializzazione di urologia all’Università Tor Vergata di Roma, da 2003 membro del consiglio direttivo e da otto anni nel comitato esecutivo Siu, con una conoscenza profonda della società scientifica e del mondo urologico, Vespasiani è un ‘veterano’ degli urologi italiani.
Proprio per questo l’obiettivo principale del neopresidente per questo suo anno di presidenza è quello di alzare l’asticella sul lato tecnologico della professione.
“Il mio progetto si chiama SIMULA – spiega Vespasiani – e riguarda lo sviluppo dei simulatori nei centri che fanno parte della rete urologica. Poiché la nostra specializzazione va sempre più verso la tecnologia, il training sui simulatori diventa fondamentale per la formazione dei chirurghi anche in campo urologico. Negli USA, per esempio, esiste una legislazione che vieta al chirurgo di operare il malato se non ha eseguito diverse ore di simulazione. Questo vale soprattutto per la robotica, ma io voglio estendere questa tecnica anche alla endurologia, alla laparoscopia e alla chirurgia del basso tratto urinario. In che modo? Innanzitutto – continua il neo presidente – interagendo con le aziende perché possano aiutarci innanzitutto con l’acquisto di simulatori da parte della SIU, da distribuire poi nei reparti. Oggi la simulazione avviene soprattutto durante i congressi, che – almeno nel nostro caso – sono molto frequentati dai giovani che desiderano imparare. Per cui se per un mese un simulatore viene inserito in un reparto, i giovani urologi e gli specializzandi possono dedicarsi per molte ore a questo tipo di applicazione".
"È un progetto che ha bisogno di risorse ma la squadra SIU che si va formando è formidabile, una specie di caterpillar. Siamo agli albori per quanto riguarda queste tecnologie, le tecnologie laser sono in evoluzione galoppante, e quindi ci si aspetta molti passi in avanti. Passi in avanti attesi anche nel campo della genetica e della scoperta di nuove cure", conclude.
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