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I laureati in Medicina sono quelli con più lodi e voti alti

Professione Redazione DottNet | 05/10/2017 20:34

Nel 2016 il voto finale medio dei laureati in Medicina è di 109,9

Alla fine dell'università i futuri camici bianchi sono quelli che si dimostrano i più capaci nello studio e che hanno maggiori soddisfazioni dal voto di laurea. A rivelarlo sono i dati dell'ultimo Rapporto Almalaurea sul profilo dei laureati (relativo al 2016). Nella facoltà di medicina fioccano le lodi e i baci accademici. Nessun altro corso universitario riesce neanche ad avvicinarsi ai risultati delle professioni sanitarie visto che anche il personale che farà da supporto a medici, chirurghi e odontoiatri - conclude Skuola.net dopo una ricognizione in materia - non se la cava affatto male.

A MEDICINA GLI STUDENTI PIU' BRAVI - Nel 2016 il voto finale medio dei laureati in Medicina è di 109,9.

E in più oltre la metà - il 58,3% - ottiene 110 e lode. Un altro 28,1% si attesta tra 105 e 110. La distanza scavata dagli aspiranti medici rispetto al secondo gruppo disciplinare della classifica è abissale, perché i laureati in Lettere sono più che efficienti ma la quota di 'lodi' si ferma al 37,5%. Se, però, si aggiunge un 29,7% che ottiene voti tra il 105 e il 110 il risultato complessivo è di tutto rispetto. Completano il podio i laureati nelle professioni sanitarie: qui la percentuale dei 100 e lode è del 28,3% e quella dei 105-100 arriva al 31,2%.

LE FACOLTA' CHE 'GALLEGGIANO' - Anche in altre facoltà comunque l'eccellenza è ben rappresentata: ad Architettura c'è stato un 22,5% di voti massimi e un 36,1% di 105-110; nell'area delle Scienze le 'lodi' salgono addirittura al 29,2% (terzo posto assoluto) e la fascia 105-110 riunisce il 21,2% dei laureati; Geologia e Biologia, invece, hanno il 28,5% di 100 e lode e un 23,8% di 105-110. Accettabili anche i numeri di Lingue (21,9% di 'lodevoli' e 27,3% di 105-110), di Psicologia (il 21,8% arriva al top, il 24,9% si ferma subito sotto), di Agraria e di Veterinaria (i 110 e lode sono il 20,6%, i 105-110 il 23,3%).

DIRITTO, ECONOMIA, STATISTICA CENERENTOLE VOTO LAUREA - Per alcune facoltà che spiccano per l'abnegazione negli studi dei propri iscritti ce ne sono altre in cui gli studenti arrancano e, alla conclusione del percorso, raccolgono poco dalla discussione della tesi. È il caso dell'area giuridica: la 'lode' è una faccenda che riguarda solo il 15,4% dei laureati e il 44,6% non riesce a superiore neppure i 100 punti. Un rendimento decisamente insufficiente, come quello del gruppo disciplinare economico-statistico: 17,9% di 100 e lode e 48,3% di 'under 100'. Ma, con varie sfumature, questo andamento accomuna tantissime facoltà, in cui solo una sparuta minoranza di iscritti si laurea col massimo dei voti: Ingegneria, Chimica, Farmacia, Scienze politiche e sociali, Scienze della formazione, Educazione fisica.

TRA TRIENNALE E MAGISTRALE RENDIMENTO CRESCE - Questi numeri tuttavia - fa notare Skuola.net - sono influenzati dal fatto che laddove l'ordinamento vigente è il 3+2, i dati delle lauree triennali abbassino la media complessiva. È ormai consuetudine, infatti, che il titolo di primo livello venga preso - tranne alcune eccezioni, come nel caso delle professioni sanitarie - senza badare troppo ai voti. Quasi tutti si concentrano sulla laurea magistrale. Cosa che, invece, a Medicina non avviene essendo un percorso unico. Per questo va osservato anche l'incremento dei voti finali tra primo e secondo livello. In media i laureati magistrali biennali migliorano il voto finale di 7 punti rispetto a quello di 'uscita' dalla triennale, passando dai 101,0 punti del titolo precedente ai 108,0 di quello specialistico.

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