Dr. Cesare Marco Scoffone
Ospedale Cottolengo (To)
Il Dr. C.M. Scoffone, Chief of the Urology Department Cottolengo Hospital, presenta la tecnica con laser ad Holmio modificata, per il trattamento di adenomi.
Negli ultimi anni, la tecnica dell’enucleazione di adenoma prostatico con laser ad Holmio (HoLEP) si sta imponendo tra le più accreditate nel trattamento per l'ipertrofia o iperplasia prostatica benigna. La pratica è sempre più proposta come un’alternativa chirurgica dai numerosi vantaggi, sia alla resezione transuretrale dell’adenoma prostatico (TURP) che all’adenomectomia open surgery.
L'enucleazione prostatica con laser ad Holmio (HoLEP) è attualmente considerata un'opzione terapeutica sicura ed efficace per il trattamento di adenomi di qualsiasi dimensione.
Essendo considerata difficile da imparare ed insegnare, l’HoLEP non è così diffusa quanto meriterebbe. Nel 2011, il gruppo del Professor Cesare Marco Scoffone del Dipartimento di Urologia dell’Ospedale di Cottolengo, Torino, ha iniziato ad eseguire l’HoLEP riproducendo la tecnica tradizionale di Gilling. Caso dopo caso, sono state introdotte modifiche all'approccio chirurgico, cercando di superare le difficoltà e ridurre al minimo la curva di apprendimento.
Il Prof. Scoffone ha presentato, nel The World Journal of Urology, una descrizione dettagliata, step by step, della tecnica con laser ad Holmio, corretta e migliorata, chiamata en bloc no-touch.
Le fasi principali della fase di enucleazione en-bloc no-touch includono: dapprima, l'identificazione del piano corretto tra l’adenoma e la capsula solo una volta, all'apice del lobo sinistro lateralmente al veru montanum (collicolo seminale), estendendo l'incisione all'indietro verso la vescica a ore 5; successivamente, la tecnica prevede l'enucleazione en-bloc di un adenoma a ferro di cavallo, accantonando le incisioni a ore 7 e 12 ed, in seguito, l'uso del becco dell'endoscopio, sollevando delicatamente il lobo dal piano capsulare e creando un angolo diedro, attraversato da fasci connettivi messi in tensione da questo movimento; infine, avrà luogo una graduale emissione laser no touch su tali fibre, sfruttando gli effetti della bolla di plasma sulla punta della fibra laser, senza alcuna dispersione diretta di calore sulla capsula.
In conclusione, si può affermare che la tecnica dell’en-bloc no touch ha l’enorme potenziale per alleviare alcuni difficili passaggi intraoperatori e migliorare la curva di apprendimento dell’HoLEP.
A.N: L.IT.COM.09.2017.2922
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